È stata presentata in commissione Salute dell’Ars una risoluzione a prima firma del capogruppo del Movimento cinque stelle Antonio De Luca, per «impegnare il governo Schifani a porre in essere ogni iniziativa utile al fine di: mantenere il reparto dell’ospedale San Vincenzo di Taormina». Nell’atto si chiede anche di «garantire 18 posti letto, di cui: […]
Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, presentata risoluzione all’Ars: «Chiuderla sarebbe scelta suicida»
È stata presentata in commissione Salute dell’Ars una risoluzione a prima firma del capogruppo del Movimento cinque stelle Antonio De Luca, per «impegnare il governo Schifani a porre in essere ogni iniziativa utile al fine di: mantenere il reparto dell’ospedale San Vincenzo di Taormina». Nell’atto si chiede anche di «garantire 18 posti letto, di cui: otto per la Cardiochirurgia pediatrica, sei per la Terapia intensiva, quattro per la Rianimazione; di inserire nella nuova rete ospedaliera due cardiochirurgia pediatriche, a
Palermo e a Taormina; di garantire in ogni caso il mantenimento del reparto di Taormina anche attraverso la proroga della convenzione esistente con il Bambino Gesù».
La risoluzione, è stata firmata da tutti i partiti di maggioranza e opposizione: oltre a De Luca e Carlo Gilistro (Movimento cinque stelle) lo hanno fatto anche Giuseppe Galluzzo e Giuseppe Zitelli (Fratelli d’Italia), Carmelo Pace (Democrazia cristiana), Calogero Leanza e Giovanni Burtone (Partito democratico), Giuseppe Lombardo (Mpa) e Nicola D’Agostino (Forza Italia).
«Quella di Taormina – spiega Antonio De Luca – è un’eccellenza nel panorama del servizio sanitario siciliano e costituisce un punto di riferimento fondamentale per tantissime famiglie non solo siciliane, ma anche meridionali. In virtù dei risultati conseguiti – aggiunge il deputato pentastellato – della percentuale di occupazione dei posti letto, del numero e del peso degli interventi effettuati, la realtà sanitaria taorminese non può essere considerata in deroga al decreto Balduzzi, poiché è l’unica esistente in Sicilia attualmente in grado di lavorare e raggiungere i traguardi attesi. Tra l’altro – conclude – la morfologia del territorio siciliano presenta peculiarità tali da richiedere la coesistenza di due poli di Cardiochirurgia pediatrica. Mettere in discussione un reparto del genere sarebbe una scelta suicida».