L'avvocato catanese a capo della società partecipata si scaglia contro il voto che rischia di affossare il servizio di riscossione nell'isola. «Si vuole eliminare l’unica partecipata che registra un +23% delle entrate». Crocetta: «Si consegna la Sicilia a Equitalia». Ardizzone valuta azioni legali per difendere il parlamento
Riscossione Sicilia, Ars boccia ricapitalizzazione Fiumefreddo: «Ho pignorato indennità a deputati»
Il virgolettato è di quelli pesanti. Di quelli che vogliono fare rumore: «Si vuole eliminare l’unica partecipata che in questo 2015 ha fatto registrare un +23 per cento delle entrate, si vuole colpire la società che per la prima volta ha perseguito i grandi evasori, sequestrando beni mobili ed immobili per milioni di euro, si vuole punire la società che ha firmato i protocolli con gli uffici giudiziari per perseguire i capitali illeciti e mafiosi».
A parlare è Antonio Fiumefreddo, presidente di Riscossione Sicilia dopo che l’Ars, con voto a scrutinio segreto, ha bocciato ieri la ricapitalizzazione della società di riscossione, per due milioni e mezzo di euro. L’affondo di Fiumefreddo è ancora più duro: «Infine, non mi meraviglierei se tra i pirati, che si sono nascosti dietro il voto segreto, ci siano parte dei 61 parlamentari ai quali per la prima volta nella storia abbiamo notificato i pignoramenti delle loro laute indennità. Non subisco estorsioni né mi spaventano queste misere ritorsioni».
Anche il presidente della Regione Rosario Crocetta ha tuonato contro il voto dell’Ars: «È un atto gravissimo in una fase in cui Riscossione Sicilia è impegnata nella lotta all’evasione, adesso la società sarà costretta a portare i libri contabili in Tribunale. A rischio – continua – ci sono centinaia di lavoratori che saranno licenziati. È un voto allucinante, frutto della logica dell’opposizione per l’opposizione. Qualsiasi Regione vorrebbe avere una società come la nostra e invece con questo voto si consegna la Sicilia a Equitalia».
Non si è fatta attendere la replica del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che d’intesa con i due vice presidenti Venturino e Lupo, ha convocato per oggi un consiglio di presidenza urgente per valutare le azioni da intraprendere in difesa del Parlamento siciliano a seguito delle dichiarazioni del presidente di Riscossione Sicilia. Alla riunione è stato invitato a partecipare l’avvocato Enrico Sanseverino.