Rifiuti per strada allo Zen, la condanna di Comune e Rap «Questioni irrisolte da decenni, serve approccio esteso»

«Quanto avvenuto stanotte allo Zen dove alcuni cittadini hanno “per protesta” abbandonato in strada diversi rifiuti ingombranti è un fatto grave». Sono le 19 e 30  di ieri quando, in un’inedita nota congiunta, il vicesindaco Fabio Giambrone e il presidente di Rap Giuseppe Norata condannano l’azione di protesta degli abitanti della più nota periferia palermitana, dopo mesi di segnalazioni andate a vuoto e di roghi di cumuli di immondizia che si sono succeduti senza soluzione di continuità. Salta subito all’occhio che a esprimersi, per il Comune, è l’assessore Giambrone, la cui delega più “vicina” al tema è quella del Decoro, e non colui che si occupa dei rifiuti in città, ovvero il collega Giusto Catania. Un silenzio, quello dell’esponente di Sinistra Comune, che MeridioNews ha provato a spezzare chiedendogli direttamente un commento, finora senza esito. 

«Pur comprendendo il disagio dei cittadini per la presenza di ingombranti – continuano Giambrone e Norata – non è pensabile combattere i comportamenti illegali dei mafiosi che abbandonano in modo organizzato i rifiuti per strada con atti e comportamenti che sono certamente anch’essi al di fuori della legalità. Nell’ultimo anno la Rap è intervenuta almeno 50 volte in diverse zone all’interno dello Zen per rimuovere ingombranti abbandonati illecitamente. Proprio quella oggetto della protesta è una di quelle aree che rientra nel piano di installazione di telecamere contro l’abbandono illecito a cui Comune, Rap e polizia municipale stanno lavorando. Dai cittadini ci aspettiamo di fare fronte unito contro chi sporca la città; ci aspettiamo che denuncino, segnalino alle forze dell’ordine e con queste collaborino per identificare, isolare e colpire chi sporca la città. Proteste che rischiano di mettere sullo stesso piano la Rap e i mafiosi che organizzano e gestiscono un sistema scientifico di smaltimento illecito dei rifiuti è soltanto un favore, sia pure involontario, fatto a questi ultimi». 

Una condannda della protesta cittadina, che si è ripetuta anche ieri mattina, dalla quale prova a smarcarsi in parte lo stesso Catania che, in una nota su Facebook, da una parte concorda su «un’azione congiunta con forze dell’ordine per evitare il ripetersi di queste attività illegali», dall’altra aggiunge «la protesta dei cittadini e delle cittadine dello Zen merita una risposta; cosi come merita risposta l’indignazione di tante persone che, in silenzio, subiscono l’arroganza di chi pensa che la città debba essere una discarica a cielo aperto».

Ma quindi, come scrivono gli stessi esponenti del Comune di Palermo, “ad illegalità non si risponde con illegalità”? O è un po’ più complicata di così? La bomba ecologica allo Zen è nota da tempo: i rifiuti che ammorbano i residenti si accumulano da anni in terreni privati, sui quali l’amministrazione con una serie di ordinanze ha provato a imporre lo smaltimento. Finora senza esito. Spostare l’immondizia sulla strada, dunque su uno spazio pubblico, aveva, per i residenti e gli operatori dell’associazione Laboratorio Zen Insieme che li hanno sostenuto, lo scopo di “costringere” a intervenire Rap.

«Ci siamo uniti a loro – scrive l’associazione Laboratorio Zen Insieme – e a chi ci invita a mantenere la protesta nell’ambito della legalità, come per altro abbiamo fatto finora, rispondiamo proponendo, come associazione, l’istituzione immediata di un tavolo tecnico con prefettura, Regione, Comune, Iacp, forze dell’ordine e tutte le altre istituzioni a vario titolo coinvolte nella vita del quartiere, che porti in tempi brevissimi alla soluzione di una questione che si trascina da oltre 30 anni e che risponda alla domanda più importante di tutte: quale visione hanno le istituzioni per questo quartiere e come intendono davvero risolvere, con un approccio onnicomprensivo, tutte le questioni irrisolte da decenni, che hanno assunto ormai la dimensione di ostacoli insormontabili per chi vive quel territorio? Lo Zen non può più aspettare».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]