Rifiuti, lavoratori Oikos bloccano compattatori a Lentini «Spettro licenziamenti, vogliono incontro in prefettura»

Cancelli sbarrati e una fila di autocompattatori pieni di rifiuti. È lo scenario che dalla scorsa notte contraddistingue l’ingresso della discarica Grotte San Giorgio di Lentini, di proprietà della Sicula Trasporti. A protestare sono i dipendenti della Oikos che rischiano il licenziamento da parte dell’azienda di proprietà della famiglia Proto, che opera nel centro di raccolta di Valanghe d’inverno, tra Motta Sant’Anastasia e Misterbianco. «Nonostante la vittoria del ricorso da parte di Oikos la discarica non è operativa e la ditta vuole iniziare le procedure di mobilità», spiega a MeridioNews Alfio Leonardi. Per il segretario provinciale del settore Igiene e ambiente della Cgil dietro la scelta di dirottare l’immondizia di mezza Sicilia verso la provincia di Siracusa ci sarebbero delle «questioni non teniche». «I lavoratori hanno fatto diversi incontri riuscendo a rinviare l’avvio dell’iter ma adesso chiedono di vederci chiaro ed è per questo motivo che vogliono l’apertura di un tavolo di crisi in prefettura». 

All’eventuale vertice è stata chiesta la partecipazione degli esponenti della Regione siciliana ma anche dei sindaci di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco. Territori dove insiste la discarica della Oikos. Nel secondo Comune, che in questo periodo vive la campagna elettorale in vista delle amministrative dell’11 giugno, sabato scorso c’è stata una prima fase della protesta dei lavoratori, che si sono presentati in massa durante il comizio di Nino Di Guardo. Il sindaco uscente, candidato per ottenere il secondo mandato, è stato indicato dai dipendenti come uno degli artefici della situazione che stanno attraversando, «a causa della sua battaglia contro la discarica», spiega Leonardi. 

«Da 40 anni subiamo l’avvilimento di una struttura che si trova a due passi da Misterbianco. Abbiamo preso atto del vostro problema e vi ho dato il mio impegno per risolverlo ma non posso farlo certamente stasera», ha spiegato Di Guardo durante il suo comizio ai lavoratori, presenti in piazza Mazzini con alcuni cartelli con scritte di protesta. A rischiare il posto di lavoro sono 60 dipendenti, tra operativi e impiegati amministrativi. 

Una possibile via d’uscita dalla situazione era stata indicata, almeno per il momento senza successo, dall’esito del ricorso di Oikos ai giudici del consiglio di giustia amministrativa. A metà aprile era infatti arrivata la decisione dei magistrati che avevano accolto l’appello dei legali della società della famiglia Proto. La sentenza, in sostanza, dispone la piena operatività dell’impianto che torna dunque a essere considerato conforme alla disciplina che regola il rispetto dell’ambiente e, in particolar modo, le emissioni industriali e i valori di inquinamento atmosferico

Ma quali potrebbero essere le vie d’uscita da questa situazione? «Tra le ipotesi, considerato che i rifiuti ormai vengono dirottati a Lentini, c’è quella che i lavoratori siano assorbiti dalla Sicula Trasporti». Società in mano all’imprenditore etneo Giuseppe Leonardi, attivo anche nei campi di calcio con la squadra della Sicula Leonzio, recentemente promossa in Lega Pro dopo avere vinto il campioanto di serie D. «L’idea di chiedere l’assorbimento dentro Senesi-Ecocar, in virtù del nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti a Catania è ormai un’ipotesi più che remota. Anzi è stata scartata del tutto», conclude Leonardi.

Aggiornamento: La protesta è rientrata con i lavoratori che hanno dato 48 ore di tempo per l’avvio del tavolo di confronto in prefettura.

Dario De Luca

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