È la Dusty la società che si è aggiudicata la gara-ponte per la raccolta della spazzatura nella città di Catania. Centotrenta giorni a partire da lunedì, in attesa dell'appalto settennale che il Comune sta preparando in collaborazione con l'Anac
Rifiuti, la nuova differenziata diventa un gioco a premi Obiettivo 30 per cento con multe, buoni e canzonette
«I rifiuti non esistono, sono risorse». È questo lo slogan della conferenza di presentazione del nuovo servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Catania illustrato da Dusty, la società aggiudicataria della gara-ponte della durata di 130 giorni che parte da lunedì. «Il 17 settembre sarà una data spartiacque – esordisce il sindaco Salvo Pogliese nella sala della giunta di Palazzo degli elefanti – perché volteremo pagina rispetto alla vecchia gestione del sistema che ha manifestato moltissime lacune e che ci ha fatto ereditare una situazione paradossale per la quale chiedo scusa ai cittadini catanesi».
Il quadro del fallimento etneo è emerso nell’ultimo report dell’Ufficio speciale per la raccolta differenziata: ad aprile
Catania era ferma al 7,3 per cento, un dato che l’ha confermata come peggiore capoluogo siciliano peggiore città di tutta la provincia. Dopo tre gare d’appalto deserte, cinque proroghe e le vicende giudiziarie dell’inchiesta Garbage affair, «adesso potrebbe arrivare la svolta e abbiamo grandissime aspettative di efficienza». Il primo cittadino parla dell’amministratrice unica della Dusty, Rossella Pezzino de Geronimo, come «una sorta Alessandro Marotta (il nuovo acquisto del Calcio Catania che giocherà nel ruolo di attaccante, ndr) per i tifosi catanesi». In realtà però la Dusty non è del tutto nuova a Catania dove, infatti, ha gestito il servizio di raccolta rifiuti fino al 2011, quando non esisteva ancora la differenziata porta a porta.
La prima novità che segna un cambio di passo con l’amministrazione precedente è che
la città non sarà più divisa in due zone, con un 75 per cento del servizio gestito da Seneco e il restante 25 per cento dal Comune. Nel senso che l’unico interlocutore sarà la Dusty, anche se sul territorio comunale continuerà a convivere una parte in cui viene effettuato il porta a porta e una dove si conferisce nei cassonetti. «Noi la raccolta differenziata la faremo davvero, non ho la bacchetta magica ma ho preso l’appalto come una sfida – afferma Pezzino – e non assicuro che arriveremo al 30 per cento di differenziata in tre mesi, ma ce la metteremo tutta. Per fare questo però – sottolinea – abbiamo bisogno della certezza che i vigili urbani sanzionino chi contravviene alla regole». Al tavolo dei relatori c’è, infatti, anche il capo della polizia municipale Stefano Sorbino. «Finora l’attività è stata in linea con la qualità del vecchio servizio, ma da ora non ci sarà più tolleranza». Nell’ultimo periodo, la media delle multe è stata di 200 al mese che significa, quindi, meno di dieci al giorno.
A spiegare il passo indietro fatto dal Comune nella gestione diretta della raccolta rifiuti è l’assessore all’Ecologia
Fabio Cantarella: «Pochi uomini e mezzi obsoleti, guasti e insufficienti. Dare tutto in mano all’azienda permetterà di superare queste criticità che durante l’estate – ammette – abbiamo cercato di tamponare gestendole come emergenze». Per l’amministratrice della Dusty bisogna, infatti, partire facendo un «sopralluogo per conoscere punti critici e le discariche abusive in città e sistemare la situazione addebitando, però, i costi all’azienda uscente. Il Comune dovrebbe invece occuparsi di aprire nuovi centri di raccolta tenendo conto del fatto – precisa – che l’unico che funziona è quello di viale Tirreno».
Nei piani dell’azienda, che non fa mistero di essere interessata a partecipare alla
prossima gara settennale che il Comune sta preparando in collaborazione con l’Anac, ci sono anche diversi progetti di comunicazione che si rivolgono a target differenti. Dusty educational è rivolto a tutte le 97 scuole cittadine che «diventeranno centro di raccolta con percorsi che coinvolgeranno – spiega l’assessora all’Istruzione Barbara Mirabella – non solo gli studenti ma anche gli insegnanti e i genitori». Euro Dusty è, invece, una sorta di concorso a premi per cui «tutti i cittadini che conferiranno tre chili nei centri di raccolta riceveranno un buono da un euro – spiega Daniele Pario Perra dell’ufficio progetti Dusty – da spendere in un negozio che, a sua volta, conferisce». Scaricando l’app, poi, si vince subito un caffé da consumare in uno dei bar che aderiscono all’iniziativa. Il più bizzarro dei progetti è però Che musica la differenziata! Cinquecento euro in palio ogni settimana per il miglior jingle video (girato davanti a un pubblico di minimo 20 persone) realizzato utilizzando parole chiave sulla raccolta differenziata.
«È imbarazzante e paradossale che negli uffici comunali non si effettui la raccolta differenziata. Saremo i primi a dare l’esempio», afferma il primo cittadino che, sul finire della conferenza, ha dichiarato che lunedì l’ente provvederà a pagare lo stipendio del mese di agosto agli operatori che ieri sono scesi in piazza per manifestare il loro stato di agitazione e che non escludono uno sciopero nei prossimi giorni. In quel caso, sarebbe difficile per i catanesi riuscire a immaginare i rifiuti come risorse.