Rifiuti, la differenziata non cresce da due anni Randazzo: «Incrementare presto il porta a porta»

«La percentuale di raccolta differenziata a Palermo stenta a decollare: la media nel 2021 è del 18 per cento». A denunciarlo è il consigliere del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo, che ha reso pubblici i numeri in dettaglio di quanto fatto negli ultimi anni nel capoluogo di regione. Una percentuale che, oltre a essere piuttosto bassa, è ancor più preoccupante se si pensa che il dato è più o meno lo stesso, salvo piccolissime variazioni, dal 2019. 

Ed è proprio targato 2019 l’ultimo aumento sensibile rispetto all’anno precedente: dal 10,48 del 2018 al 17,39 per cento grazie all’avvio del secondo step di Palermo differenzia 2. Percentuale che è poi salita al 18,64 nel 2020 e si è assestata al 17,91 nell’anno corrente. «Dopo il buon incremento nel 2019 ottenuto grazie all’avvio del porta a porta in altre aree della città come centro storico-Massimo-Politeama-Borgo Vecchio; e all’apertura dei Ccr, che hanno avuto un impatto positivo e importante con un incremento della raccolta differenziata di quasi il quattro per cento – continua Randazzo – nel 2020 e nel 2021 non si è registrato nessun passo significativo». Anche se il dato di quest’anno è relativo solo ai primi sette mesi, difficilmente si potrà contare in un sensibile balzo in avanti, alla luce anche delle difficoltà incontrate in agosto.

«Trasmetterò una nota al presidente della Rap Girolamo Caruso e all’assessore Sergio Marino per chiedere di velocizzare le attività necessarie per avviare il porta a porta a Brancaccio, Romagnolo, Sperone e il Centro Storico e nelle borgate marinare di Sferracavallo, Tommaso Natale, Addaura, Mondello, Vergine Maria e Arenella e quelle relative alla apertura di altri Ccr, che sono preziosi per la gestione dei rifiuti ingombranti e Raee e per ridurre le discariche abusive stradali. Una città come Palermo – sottolinea il consigliere – deve avere almeno un’isola ecologica per quartiere». 

Se il trend cittadino dovesse avvicinarsi a quello dei quartieri in cui la differenziata è già attiva, si potrebbe arrivare a una percentuale totale attorno al 30 per cento. Non certo numeri da capogiro, ma di sicuro meglio di uno striminzito 18 per cento. Un quadro ancora meno rassicurante se si guarda ai dati delle altre quattro città più grandi d’Italia, avvicinandosi magari al circa 36 per cento di Napoli e mettendo nel mirino il circa 46 e 47 per cento di Roma e Torino. Proibitivo al momento sembra invece raggiungere Milano, col capoluogo lombardo che si attesta a un passo dal 67 per cento. «Tornerò a sollecitare l’attivazione di un sistema per premiare i cittadini virtuosi con sconti e le riduzioni della Tari per coloro – conclude Randazzo – che conferiscono la differenziata presso i Crr».


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