L'ex presidente della Regione è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Era accusato di traffico illecito di rifiuti per aver dato il via libera, nell'emergenza dell'estate del 2016, al conferimento di rifiuti urbani nell'impianto di Melilli, poi sequestrato
Rifiuti alla discarica Cisma, Crocetta assolto «Un altro martirio che ho dovuto affrontare»
Rosario Crocetta è stato assolto perché il fatto non costituisce reato nella vicenda del conferimento dei rifiuti urbani alla discarica Cisma di Melilli. L’ex presidente della Regione era accusato di traffico illecito di rifiuti e abuso d’ufficio per aver autorizzato l’impianto, nato per trattare rifiuti pericolosi, a ricevere anche quelli provenienti dalla raccolta di una ventina di Comuni del Siracusano e del Palermitano. Il via libera era stato dato a luglio del 2016, in uno dei tanti momenti di emergenza rifiuti nell’isola. Pochi mesi dopo, la discarica Cisma sarebbe finita sotto sequestro e i titolari, Antonino e Carmelo Paratore, arrestati con l’accusa di essere affiliati al clan Santapaola di Catania.
Crocetta era indagato insieme ad altre undici persone tra imprenditori, dirigenti della Regione e tecnici. L’ex presidente – difeso dagli avvocati Vincenzo Lo Re e Floriana Cucuzza – è stato l’unico, insieme al consulente Salvatore Maria Zuccaro – difeso dall’avvocato FabrizioBiondo – ad aver scelto il rito abbreviato. Ieri il giudice per l’udienza preliminare di Catania li ha assolti entrambi con la formula «il fatto non costituisce reato». Nell’estate del 2016 Crocetta firma due ordinanze – la numero 11 e la numero 13 del 2016, reiterate poi con la numero 28 di dicembre – che danno il via libera al conferimento nella Cisma della munnizza prodotta in una ventina di Comuni siciliani. Ma secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Catania, la documentazione prodotta per il progetto sarebbe stata falsa, diversa dalla reale situazione dell’impianto. Il presidente si è sempre difeso dicendo: «Non ho fatto altro che autorizzare un esercizio in un momento di emergenza».
Concetto ribadito dopo l’assoluzione: «Assolto! Anche questo è stato uno dei martirii che ho dovuto affrontare. Era l’estate 2016. La Sicilia era invasa dai rifiuti. Ho rinunciato alle mie ferie e mi sono messo a lavorare giorno e notte per togliere i rifiuti dalle strade. Riuscimmo a levare i rifiuti, ma mi trovai indagato a Catania per un’ordinanza. In questi anni non ho mai smesso di credere nella giustizia e ieri con la mia assoluzione ne ho avuto conferma. Ringrazio i miei avvocati, in particolare l’avv. Vincenzo Lo Re per il loro impegno e la loro grande professionalità».
Gli altri imputati rinviati a giudizio che subiranno un processo con rito ordinario sono: l’ex direttore generale del dipartimento rifiuti Maurizio Pirillo, il funzionario regionale Maurizio Verace, il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Melilli Salvatore Salafia che avrebbe dato parere positivo al progetto. Coinvolti anche i vertici della Cisma, Antonino e Carmelo Paratore, la direttrice responsabile della società Agata Di Stefano e il dipendente Davide Galfo; i professionisti incaricati da Cisma di effettuare le consulenze: Giorgio Bonuso, direttore dei lavori, e Giuseppe Puleo, entrambi per conto della società Lia srl incaricata da Cisma di redigere i progetti; Fabio Nicita, consulente per la relazione geologica.