Già al momento dell'adozione, il provvedimento del governatore era stato definito «un atto di guerra contro la città dello Stretto». Adesso si vedono i risultati della diminuzione della soglia giornaliera di spazzatura da conferire alla discarica di Motta. Gravi disagi anche a Milazzo
Rifiuti, a Messina 400 tonnellate per le strade Ricorso al Tar contro l’ordinanza di Crocetta
L’assessore all’Ambiente di Messina, Daniele Ialacqua, aveva definito la nuova ordinanza del governatore Crocetta «un atto di guerra contro la città dello Stretto». E le ripercussioni del provvedimento palermitano sono visibili a tutti perché le cataste di immondizia aumentano di ora in ora. Le 30 tonnellate in meno al giorno che Messinambiente non può più portare alla discarica di Motta Sant’Anastasia restano in strada, non essendoci un centro di stoccaggio dell’immondizia.
L’ordinanza di Crocetta ha stabilito una soglia di spazzatura da conferire inferiore alla media di rifiuti prodotti a Messina, senza però indicare soluzioni alternative, e ha di fatto messo in ginocchio non solo la città dello Stretto, che è ai limiti dell’allarme igienico-sanitario, con oltre 400 tonnellate accumulate sulle strade, ma anche Milazzo che è sepolta dai rifiuti. Ecco perché l’amministrazione comunale guidata da Renato Accorinti, come già annunciato nei giorni scorsi, ha pronto il ricorso al Tar contro il provvedimento di Crocetta e ha deciso di denunciare in Procura gli effetti del provvedimento di Crocetta. Allegate alla denuncia ci sono le dettagliate relazioni dei vertici di Messinambiente. La prima è di quattro giorni fa, la seconda è di ieri.
«Abbiamo aspettato oggi, giorno di scadenza dell’ordinanza nella parete relativa alla soglia di rifiuti da conferire, per vedere se cambiava qualcosa – spiega Ialacqua -, ma così non è stato e adesso depositeremo il ricorso al Tar». Due le comunicazioni che Messinambiente ha inviato anche in Prefettura perché, come spiega Giovanni Calabrò, commissario liquidatore della partecipata che si occupa della gestione rifiuti, «siamo impossibilitati a far fronte a un’emergenza praticamente causata e non imputabile a noi. Le 30 tonnellate che non possiamo conferire nella discarica gestita dalla società Oikos restano in strada e si accumulano. Anche perché non possiamo stoccarle da alcuna parte. Si tratta di un problema di difficile soluzione».
Intanto oggi i sindaci della Città metropolitana di Messina si sono riuniti e hanno deciso di mandare una lettera a Crocetta con i quantitativi reali della spazzatura prodotta. Se non verranno accolte le loro richieste, minacciano azioni eclatanti a Palermo.