«Ho sparato solo in aria». Respinto il ricorso di uno degli indagati per la strage di Monreale

Il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato da Mattias Conti, uno dei tre giovani finito in carcere con l’accusa di concorso in strage per i tre omicidi la notte del 27 aprile a Monreale (in provincia di Palermo) insieme a Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto. Il giovane resta in carcere. Davanti alla giudice per le indagini preliminari Ivana Vassallo, il giovane – difeso dall’avvocato Francesco Oddo – ha detto di avere sparato solo in aria. Per la difesa di Conti, sarebbe stato proprio Calvaruso a uccidere «mirando verso i ragazzi con cui si stava picchiando». Secondo il giovane, sarebbero due le fasi della rissa. La prima avvenuta a colpi di casco, bottiglie e sedie, e con colpi di pistola esplosi dall’ex pugile, «che avrebbero ucciso sicuramente due dei ragazzi». A rimanere uccisi nella sparatoria sono stati tre giovani: Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo.

Solo successivamente sarebbe subentrato Mattias Conti, seduto dietro Acquisto, sulla moto Gs nera che appare in via D’Acquisto. Il giovane, secondo la sua versione dei fatti, non avrebbe puntato la pistola contro nessuno. Una dinamica che, per il suo difensore, sarebbe supportata proprio dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che «non ritrarrebbero mai Conti sparare. La procura parla di frame, nemmeno di video, in cui si vedrebbe Mattias prendere la mira e fare fuoco. Ma, secondo noi, non ci sarebbero feriti o lesioni che potrebbero ricondurre alle azioni di Conti». Quest’ultimo, in base alle immagini che non renderebbero mai chiara la dinamica, non avrebbe mirato sulla folla. Calvaruso, invece, a avrebbe sparato contro determinate persone. I carabinieri stanno cercando due pistole, una Glock e una Beretta 9×21.


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