Ricordando Francesco Paolo Di Blasi

da Giuseppe Scianò
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Con poche qualificate eccezioni – non casuali – fra le quali quelle del Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia Indipendente” e del Comitato siciliano per il recupero della memoria storica, anche quest’anno è trascorsa fra il silenzio e l’indifferenza pressoché generali delle ISTITUZIONI, dei PARTITI, DEI MOVIMENTI CULTURALI, la ricorrenza dell’anniversario della tragica ed eroica morte di FRANCESCO PAOLO DI BLASI, che fudecapitato a Palermo il 20 MAGGIO del 1795.

Il DI BLASI, giurista, storico, filosofo e letterato, era stato infatti, accusato di avere capeggiato la “congiura” tendente a trasformare il REGNO DI SICILIA in una Repubblica Siciliana libera, indipendente, sovrana. Era vero, ma era anche giusto ed opportuno che il DI BLASI avesse tentato il RINNOVAMENTO dello STATO SICILIANO. Fu anche accusato di avere collegamenti con la Repubblica Francese, nata dalla Rivoluzione del 1789, ma questa specifica accusa era del tutto infondata e la iniziativa “repubblicana” in Sicilia, non aveva altro aiuto che non quelli dei pochi ma attivi ILLUMINISTI SICILIANI.

Come abbiamo avuto modo di fare rilevare in altra occasione, il DI BLASI è un EROE SCOMODO per la cultura dominante. Gli si “perdona” – appena – di essere stato repubblicano (almeno da quando il Regno d’Italia non esiste più ed esiste, invece, la Repubblica) ma non gli si perdona di essere stato INDIPENDENTISTA e SICILIANISTA. Ciò, nonostante l’attualità e la modernità del suo pensiero.

Una sola lapide, collocata nel secolo scorso, ai margini di Piazza Indipendenza, ne ricorda il sacrificio. È triste! Ancora in minor numero sarebbero i Siciliani che conoscono il pensiero e l’eroismo del Di Blasi, se LEONARDO SCIASCIA, nel suo celebre romanzo storico “IL CONSIGLIO D’EGITTO”, non ne avesse parlato ampiamente cogliendone – e diffondendone – le idee, la passione INDIPENDENTISTA, la fede repubblicana. Ed il comportamento eroico, che non era mai venuto meno, neppure durante le terribili torture alle quali il DI BLASI era stato sottoposto.

SCIASCIA descrisse anche le modalità dell’esecuzione per mano del boia. È dimostrato – così, che i Siciliani sanno spesso affrontare la morte con dignità e con fierezza.

Il COMITATO SICILIANO PER IL RECUPERO DELLA MEMORIA STORICA nel rendere omaggio alla memoria di Francesco Paolo Di Blasi e dei suoi compagni di lotta propone che la “LAPIDE” di Piazza Indipendenza abbia maggiore visibilità e che al DI BLASI, vengano dedicati monumenti ed intitolate strade nelle varie città della Sicilia.

Le ricorrenze degli anniversari del suo OLOCAUSTO dovrebbero essere celebrate anche con la istituzione di specifiche borse di studio in tutte le Università della Sicilia.

Foto di prima pagina tratta da chieracostui.com

Ritratto di Francesco Paolo Di Blasi, in alto a destra, tratto dait.wikipedia.org

 


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