Cresce il valore delle operazioni finanziarie effettuate in contanti e sono sempre di più le province a rischio. Tra queste c’è da evidenziare un alert di livello medio-alto per i territori di Messina e Siracusa. Sono soltanto alcuni degli spunti contenuti nell’ultimo rapporto annuale dell’Unità di informazione finanziaria di Banca d’Italia per il 2023, pubblicato […]
foto IStock
Riciclaggio, Sicilia tra le regioni in cui si usa di più il contante. Anomalie nelle province di Messina e Siracusa
Cresce il valore delle operazioni finanziarie effettuate in contanti e sono sempre di più le province a rischio. Tra queste c’è da evidenziare un alert di livello medio-alto per i territori di Messina e Siracusa. Sono soltanto alcuni degli spunti contenuti nell’ultimo rapporto annuale dell’Unità di informazione finanziaria di Banca d’Italia per il 2023, pubblicato nei giorni scorsi. A livello nazionale il valore complessivo delle operazioni finanziarie in contanti ammonta a 179,5 miliardi di euro con un aumento del 3,5 per cento rispetto al 2022. I prelievi – che si attestano a 9,3 miliardi di euro – sono aumentati del 10,7 per cento, mentre i versamenti raggiungono i 170,1 miliardi di euro.
Un capitolo specifico del rapporto è quello dedicato alle anomalie nell’uso dei contanti. Il ricorso alle banconote è più marcato al Sud, in particolare tra Calabria, Sardegna, Puglia e Sicilia. Ma se c’è una quota di operatività di questi soldi che viene considerata fisiologica, in quanto collegata all’utilizzo di altri strumenti di pagamento e all’offerta di servizi finanziari, esiste un’altra parte che deve essere isolata, perché considerata potenzialmente anomala e sintomatica di condotte illecite. Da questa differenza nel rapporto viene stilato il quadro di rischio a livello provinciale.
In questo modo si scopre che anche nel 2023 gli utilizzi anomali di contante risultano più marcati nelle province del Centro-Nord, in particolare nelle aree di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Rispetto al rapporto precedente il rischio riciclaggio di denaro emerge nelle province di Asti, Cremona, Grosseto, Pistoia e Pisa. In Sicilia, invece, in quasi tutte le province viene indicato un rischio anomalie di livello medio-basso, uniche eccezioni le province di Siracusa e Messina, nelle quali l’alert cresce fino a raggiungere una soglia di pericolo medio-alto. Nel mondo del riciclaggio un ruolo fondamentale è quello assunto dalle imprese filtro, che si antepongono a quelle cartiere, rendendo più complicata l’individuazione delle frodi. Nelle segnalazioni relative agli illeciti, però, molto spesso è presente – proprio come figura centrale – l’impresa cartiera.
Ossia una sorta di scatola vuota, dalla durata in vita relativamente breve, che serve per effettuare operazioni economiche e per emettere fatture per operazioni inesistenti, lavare il denaro, assicurando così ad altre aziende l’ottenimento di indebiti vantaggi nei propri conti correnti con soldi perfettamente ripuliti. Diverse inchieste degli uffici giudiziari hanno dimostrato l’esistenza di rodati meccanismi di questo genere in Sicilia. Soltanto a fine 2023 la Guardia di finanzi scoprì, a Palermo, un sistema basato sull’emissione di fatture false per effettuare operazioni inesistenti sul pellet. Un anno prima, nel 2022, sempre i militari della guardia di finanza scoprirono l’esistenza di un gruppo di persone, specializzate nel frodare il fisco con l’ennesima truffa carosello.
Negli anni la soglia all’utilizzo dei contanti è cambiata più volte e, secondo le previsioni, sarebbe dovuta scendere a 1.000 euro, ma l’arrivo del governo di Giorgia Meloni – alla fine del 2022 – ha determinato un cambio di rotta. Con il limite per i pagamenti in contanti che rimane fissato a 5.000 euro, come già avvenuto nel 2010. Limite che, invece, aveva toccato anche i 12mila e 500 euro dal 2002 al 2010.