Una manifestazione del Comune di Palermo per accelerare la restituzione alla città di parte del grosso polmone chiuso da un anno e mezzo ma anche dalla riqualificazione di aree verdi e strade alberate. Infatti l’area antistante corso Pisani, è stata controllata e si è verificata l’assenza di materiali nocivi. L’inghippo sta nella burocrazia che rallenta l’iter
Riapertura al pubblico del parco Cassarà Palazzo delle Aquile vuole stringere i tempi
Il Comune pensa a una iniziativa per convincere il magistrato e accelerare i tempi per la riapertura della cosiddetta zona verde del parco Cassarà. Infatti l’area, quella antistante corso Pisani, è stata controllata, si è verificata l’assenza di possibili materiali nocivi, i giardinieri comunali hanno proceduto a curarla costantemente, compresi i mille alberi donati dalla Fondazione Yves Rocher, tutti in piena salute, e potrebbe essere goduta, da residenti e non solo, fin da subito. Ma su questa porzione di parco permane il divieto di fruizione emanato dalla magistratura, nonostante gli stessi inquirenti confermino la non pericolosità della zona verde, e la disponibilità del custode giudiziario a dar velocemente seguito ad un ordine di riapertura. L’inghippo sta nella burocrazia che rallenta l’iter, acuita dal trasferimento ad altra sede del sostituto procuratore competente, con le carte che adesso sono tornate in mano al procuratore aggiunto Dino Petralia.
Così l’assessore comunale al Verde, Francesco Maria Raimondo, e il presidente della IV circoscrizione, Silvio Moncada, stanno organizzando una manifestazione da far svolgere subito dopo le feste di fine anno e che coinvolga le scuole che gravitano nella zona. Ma per un parco che rimane, per il momento, al palo, ci sono altre aree verdi che registrano interessanti novità. Si inizia con il famoso roseto di villa Terrasi, dove «il 99% degli alberi della famiglia delle rosacee – spiega l’assessore Raimondo – sono stati già piantati, e manca solo il posizionamento di un nespolo. Gli operai comunali stanno lavorando alla pavimentazione interna e le rose sono in loco, e verranno messe a dimora dopo le feste di fine anno». L’area, che sarà collegata all’adiacente villa Costa tramite un cancello interno (ma non saranno unite, perché gestite da due enti diversi, il roseto dal settore Ville e giardini, mentre villa Costa da un’associazione), dovrebbe essere fruibile a maggio.
Discorso diverso per villa Bennici, giardino che si trova nella seconda circoscrizione, a poche decine di metri dal Ponte Ammiraglio e dalla fermata della linea 1 del tram. Lo spazio verde doveva essere inserito tra quelli nei quali si dovevano ripristinare le aree gioco per i bambini, ma così non è stato. L’esclusione ha due motivi: si trova vicino ad una zona monitorata per il rischio idrogeologico; inoltre è alla base di un progetto, che negli intenti della amministrazione dovrebbe portare la villa a subire, e a vedere completato entro un anno, un deciso restyling per portarla al livello dei grandi giardini del centro città.
Nel frattempo continuano le opere di piantumazione dei 5 mila nuovi arbusti in tutto il territorio comunale. Praticamente finito il riempimento dei cercini vuoti di via Libertà («a breve – puntualizza l’assessore – sarà eseguita la pacciamatura e verranno installati dei nuovi sostegni. Quelli sperimentati in prima battuta non andavano bene»), si passerà nelle prossime settimane a ripristinare l’alberatura di via dell’Olimpo e quella di via Duca della Verdura. In quest’ultima strada saranno sostituiti – per quanto possibile – i vecchi pioppi, ritenuti una scelta errata da Raimondo, e saranno piantati dei platani orientali, specie autoctona e ben più resistente rispetto a quella di cui fanno parte i vecchi esemplari di via Libertà.
Bisognerà invece aspettare qualche mese per l’integrazione delle palme di piazza Castelnuovo: le 5 crollate causa acquazzoni e vento tra settembre e novembre (oltre a quelle uccise dal punteruolo rosso) saranno sostituite la prossima estate. L’intervento doveva essere attuato qualche mese fa, con piante a carico della Tecnis (l’azienda incaricata dei lavori per l’anello ferroviario avrebbe dovuto occupare parte dell’area attorno al Tempietto della Musica con conseguente trasferimento di alcune palme), ma la riconfigurazione dell’area di cantiere per la fermata Politeama ha reso superflua l’idea, e i costi per le nuove piante sono passati in capo al Comune.
Infine un piccolo aggiornamento sulla decina di ficus trasferiti a giugno dal marciapiede di piazza Castelnuovo al vivaio comunale, dopo le vibranti proteste di molti cittadini: «Il 50% – conclude l’assessore – ha perfettamente attecchito. Gli altri, quelli di cui era rimasto solo il tronco o poco più, sono ancora in fase d’osservazione».