Revisori, Ars boccia ddl per estrarli a sorteggio Ciancio (M5s): «Le nomine fanno ancora gola»

Non passa all’Ars la norma proposta dal Movimento 5 stelle che avrebbe introdotto il metodo del sorteggio per la nomina dei revisori dei conti negli enti regionali e nelle società partecipate. Tecnicamente, con 32 voti favorevoli e 25 contrari (rigorosamente a voto segreto), Sala d’Ercole ha approvato l’emendamento soppressivo del ddl presentato dalla deputata pentastellata Gianina Ciancio. «Le nomine – ha commentato in Aula la parlamentare 5 Stelle – continuano a fare gola».

Ma secondo le capogruppo dell’Udc e del Gruppo misto, Eleonora Lo Curto e Marianna Caronia, che hanno presentato l’emendamento soppressivo, si trattava di una norma «che sotto le mentite spoglie della trasparenza avrebbe solo creato un obbrobrio giuridico. Del resto gli stessi ordini professionali ai quali sono iscritti i revisori contabili contestavano una norma che certamente non premiava né il merito, né la competenza, né tantomeno la professionalità». «Viviamo una stagione – aggiungono le due deputate di maggioranza – in cui prevale il populismo. Oggi, anche con il voto segreto, è emersa la volontà netta del parlamento, al di là della maggioranza, attese le assenze di diversi deputati. Respingere una legge davvero ottusa era necessario». 

Ma se dalle file della maggioranza si difende la bocciatura della norma, a puntare il dito contro il governo è invece il capogruppo dem Giuseppe Lupo, secondo il quale il voto segreto usato nel pomeriggio in Aula «è la dimostrazione della grave incoerenza di questo governo. Solo pochi mesi fa il presidente Musumeci aveva chiesto al presidente dell’Ars l’abolizione del voto segreto per ragioni di etica, di trasparenza e di rispetto verso gli elettori. Oggi la maggioranza – ha aggiunto – ha chiesto il ricorso al voto segreto su un ddl tecnico, votando per la bocciatura assieme a componenti della stessa giunta Musumeci. Un grave atto di incoerenza politica – ha concluso – che per l’ennesima volta paralizza l’attività parlamentare».


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