«Una volta contava era più una forma d'Arte. Oggi conta il realismo e la competizione», spiega uno dei creatori del gruppo Facebook dove ci si da appuntamento per rigiocare i titoli anni '80 e '90. Anche se nell'ultimo incontro dello scorso 24 febbraio protagonisti sono stati i combattimenti di Street Fighter. Eseguiti, su cartuccia originale, in un Super Nintendo. Guarda il video
Retro Gems, i nostalgici etnei dei videogame 8 bit Una serata da Gammazita, a suon di picchiaduro
Frittatona di videogames d’annata, familiare di birra gelata e buio in sala. Si presenta così una delle serate organizzata dai ragazzi di
Retro Gems, un gruppo Facebook che raccoglie circa 400 appassionati dei videogame anni ’80 e ’90 da tutta Italia, ma con base a Catania. Lo scopo è innanzitutto quello di «scambiarsi consigli sui videogame da rigiocare, sulle console d’epoca e magari sui posti dove andare a comprare i videogame o scaricarli da Internet. Ma anche di incontrarsi per giocarli», spiega il fondatore, Davide Scuderi, 32enne tecnico informatico. L’ultimo incontro è stato il 24 febbraio all’interno dei locali di Gammazita, in piazza Federico di Svevia, a pochi metri dal castello Ursino. All’interno del centro culturale in cui è nato Ursino Buskers, ad illuminare la saletta piena di vecchie ma ben tenute console – un Super Nintendo, un Sega Mega Drive, una Playstation 2 con emulati i videogame a 16 bit da sala giochi – c’erano solo i colori sgargianti delle console a 8 e 16 bit. Il suono invece è quello delle scazzottate e delle mosse speciali.
«Il bello dei videogiochi di molti anni fa è che, non avendo grafiche super evolute, contava più il concetto e la forma artistica del videogioco. Diciamo che oggi il realismo ha lasciato forse introdotto un modo troppo competitivo di intendere i giochi», spiega un altro componente del gruppo , il 29enne ingegnere informatico Andrea Marino. Dentro la saletta uno dei suoni più frequenti è però quello di una mossa speciale del noto picchiaduro Street Fighter: «Shoryuken». Ryu, impersonato da Andrea, ha appena messo al tappeto Ken, comandato da Davide. «Beh, devo dire che il genere di giochi che giochiamo di più sono proprio quelli di lotta o i platform», ammette Davide, ma la sfida videoludica non va mai oltre le ore passate insieme a giocare. «Ci sono molti aspetti che un ragazzo di oggi non potrebbe comprendere: dalle attese infinite per il caricamento, al trovare la frequenza giusta nei suoni emessi sul Commodore 64, così da riavvolgere la cassetta in caso di blocco», racconta uno dei tanti partecipanti alla serata. La maggior parte dei presenti, una trentina di persone, sono uomini sulla trentina, in buona percentuale impegnati nel mondo dell’informatica. «Ma partecipano anche donne, ad esempio qui stasera c’è anche la mia ragazza», afferma sorridendo Davide.
La passione è però anche un
florido mercato per i collezionisti: «Ci sono tantissimi giochi rari, e il valore cambia in base alle condizioni della cartuccia, dalla presenza delle istruzioni o anche della scatola originale», continua Andrea. Scovarli, tra la moltitudine di piattaforme informatiche e console uscite – Davide elenca quelle in suo possesso, una ventina dallo «Zx Spectrum, passando per Amiga, i vari Nes e Sega fino alla Playstation 3, perché non ho ancora fatto il salto alla next gen» -, sconti e mercatini non è facile, tanto che «il reperimento e lo scambio avviene soprattutto online, a Catania non c’è un luogo in cui incontrarsi fisso per darsi consigli. Però stiamo provando a inserirci alla prossima edizione di Etna Comics, la fiera del fumetto di Catania, che ha una grande sezione dedicata». Nella saletta di Gammzita intanto Street Fighter, eseguito dalla cartuccia originale su un Super Nintendo, è stato sostituito da Fifa International soccer, e attorno allo schermo il capannello di appassionati assicura: «Di solito in questo gioco non si fanno meno di trenta gol. Per squadra». Decisamente un’altra epoca rispetto al realismo delle simulazioni di oggi.