Le 36 ore sono sembrano sempre più un miraggio per i 1410 lavoratori della partecipata del Comune che, dopo l'incontro con Orlando venerdì scorso, tornano in piazza per chiedere l'applicazione dell'accordo sottoscritto nel 2017
Reset, salta l’intesa col Comune sul full time Sindacati: «Da lunedì ricomincia la protesta»
L’incontro tra il sindaco Leoluca Orlando e i sindacati della Reset, come già anticipato, si è risolto in un nulla di fatto. Per questa ragione è stato deciso lo sciopero generale per lunedì 4 febbraio, quando i lavoratori si ritroveranno, a Palermo, in piazza Croci, alle 9, da dove si muoveranno in corteo per raggiungere Palazzo delle Aquile. Al vertice, in precedenza rinviato e riconvocato ieri sera dal sindaco, non si sono presentati i presidenti delle altre società partecipate del Comune, ad eccezione del direttore del personale di Amat delegato dall’amministratore Michele Cimino, la qual cosa non è piaciuta né ai sindacati né a quanto pare allo stesso sindaco.
Da alcune settimane, ormai, le organizzazioni sindacali chiedono per i 1.410 dipendenti della Reset l’adeguamento in termini di ore del contratto. Orlando, preoccupato dai rilievi del Mef sui costi diretti ed indiretti dei dipendenti, ha provato a offrire alcune alternative: l’affidamento a Reset del call center di Amap, la mobilità orizzontale che prevede lo spostamento di 80 unità in Rap e di altre 17 in Amat e un ulteriore sforzo nel prossimo bilancio comunale che dovrebbe essere approvato entro marzo.
«Chiediamo le 36 ore settimanali, il buono pasto e welfare da subito come sottoscritto a novembre del 2017 – dicono Asia-Uiltrasporti, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Cisal-Fiadel e Uiltucs – ma vogliamo discutere di nuovi miglioramenti legati alla mobilità orizzontale e a nuove commesse. Purtroppo, però, abbiamo preso atto del diniego del sindaco e del silenzio assordante dei presidenti delle partecipate, dettato dalla loro assenza all’incontro. A questo punto – aggiungono i sindacati – non ci sono le condizioni per evitare lo sciopero di lunedì prossimo. Inizia un calendario di manifestazioni che articoleremo nei prossimi giorni – aggiungono -, ma è chiaro che la situazione ci costringe a valutare anche, insieme con i nostri legali, ulteriori iniziative per attuare gli accordi sottoscritti e mai rispettati. Per Orlando la questione Reset è un’altra emergenza da affrontare tanto che ha annunciato una nuova convocazione entro 15 giorni.