Rendiconto 2013 del Comune di Palermo: meglio un commissario regionale

da Filippo Occhipinti
consigliere comunale di Italia dei valori a Palermo
riceviamo e pubblichiamo

Oggi in Commissione ho reso parere contrario al rendiconto 2013, il primo anno intero della “era moderna Orlando”.

Parere contrario sia per scelte politiche non condivise che anche per motivazioni tecniche.

Scelte politiche sin qui molto deludenti che fotografano un anno incentrato su una maggiore pressione tributaria e minori servizi, peraltro di scarsa qualità, erogati ai cittadini.

Le motivazioni tecniche invece sono racchiuse nella relazione obbligatoria resa dell’Organo dei revisori dei conti uscente, che esprimono anche un parere non favorevole.

Inoltre, per confondere un già perplesso Consiglio comunale, si cerca di mischiare le carte: è stata richiesta, in modo a dir poco irrituale, una nuova relazione all’Organo di Revisione appena eletto che ha interamente sostituito il precedente ai primi di Luglio scorso.

Così in Consiglio comunale ci troveremo davanti a due relazioni sullo stesso rendiconto: carta vince carta perde, SIAMO ALLA FARSA!

E se queste saranno diverse? I consiglieri come faranno a decidere chi fra i due organi, entrambi tecnici ed esterni, dice il vero?

C’era un’altra strada più lineare e trasparente da percorrere.

Se esiste un dubbio su un appostamento contabile, questo può essere preventivamente fugato tramite un semplice interpello da richiedere all’Organo massimo di controllo che si pronuncia in modo formale e circostanziato sull’interpretazione giusta, mettendo così al riparo da eventuali sanzioni successive.

Oppure, si poteva usare il principio contabile universale della prudenza, non certo quello dell’arroganza tipo: “Quello che dico io è vero e guai a contraddire”.

Ma l’Amministrazione comunale di Palermo ha utilizzato il secondo e ha preferito mischiare le carte rendendo più confuso un già deludente rendiconto della propria Gestione.

A questo punto rimane una sola soluzione: NON APPROVARLO e farlo rifare da un Commissario nominato dalla Regione.

 


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