Regolamento per la tutela dei luoghi e dei beni comuni Un patto tra cittadini e istituzioni per sottrarli al degrado

Un patto di collaborazione tra cittadini e istituzioni sulla gestione dei beni comuni per favorire interventi diretti alla rigenerazione e alla fruizione dei luoghi. Una boccata di ossigeno per le amministrazioni e uno stimolo che raccoglie la crescente richiesta di un terzo settore in aumento: è il regolamento per la cura dei beni comuni presentato oggi a Palermo, in un’assemblea molto affollata e partecipata nell’atrio di Palazzo delle Aquile. La gestione condivisa riguarderà spazi pubblici, piazze, aree verdi o spazi aperti al pubblico, ma nelle intenzioni degli esperti c’è altro, partendo dagli spunti lanciati dalle tante associazioni di volontariato presenti. Il regolamento consta di 24 articoli, e tra i principi ispiratori si leggono: «Collaborazione e fiducia reciproca, pubblicità e trasparenza, responsabilità e sostenibilità, autonomia civica e inclusività». All’assemblea sono intervenuti il giurista Gregorio Arena, presidente di Labsus, l’assessore alla cittadinanza sociale, Giuseppe Mattina, Ferdinando Siringo, vicepresidente del Cesvop e Giuditta Petrillo, presidente Cesvop. 

«Secondo Legambiente sono cinque milioni i beni immobili abbandonati che l’agenzia del demanio ha scaricato sui comuni producendo solo degrado – ha detto Arena – ma persino la Cei ci ha contattato per sapere se i patti di collaborazione del regolamento potranno aiutare a recuperare anche l’immenso patrimonio di chiese e conventi abbandonati. Per questo vogliamo formare gestori di beni comuni che possano dare sviluppo e lavoro. Certo, alcuni beni saranno abbandonati, altri distrutti, ma molto si può fare, servono operatori in grado di trovare fondi per restaurare un bene, gestirlo e aiutare a individuare una destinazione per evitare che il bene torni nel degrado, deve essere un modello sostenibile che dia lavoro. Questo è un Paese dove ciò che è di tutti è lì per essere saccheggiato, invece oltre mezzo milione di cittadini da tutta Italia ha deciso di prendersi cura, a vario titolo dei luoghi, e lo fa divertendosi per riappropriarsi di qualcosa che sente proprio, perché sta a cuore la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni urbani e dei luoghi dove si vive. E di fronte a chi ritiene gli spetti di diritto ricevere servizi efficienti, rispondo che si è vero, ma oggi il mondo è troppo complicato per pensare che le amministrazioni pubbliche da sole riescano a gestire tutto». Tra gli interventi spicca anche la richiesta di valorizzare i beni confiscati che a Palermo sono presenti per il 43 per cento rispetto al dato nazionale secondo fonti istituzionali. 

«La giunta ha già adottato l’atto, ora il passaggio decisivo sarà in consiglio comunale – ha detto Giusto Catania, che nella scorsa consiliatura aveva lavorato proprio ai contenuti del regolamento – ora mi trovo nella parte di chi lo deve adottare in consiglio. È un lavoro avviato due anni fa e che ha visto la partecipazione di vari esperti, anche dell’università di Palermo, e che speriamo di approvare presto in consiglio comunale. Credo che nella scorsa consiliatura non ci fossero le condizioni per approvarlo perché si era a fine mandato, ma ora ci sono tutte le condizioni per dotare la città di questo strumento importantissimo. Ora la città è matura per affrontare questo passaggio, è una scelta che riguarda tutta la collettività, i tempi dipenderanno dalla calendarizzazione del consiglio comunale, noi come gruppo faremo in modo di arrivarci nel più breve tempo possibile. Il ribaltamento della prospettiva è decisivo: il patrimonio non è solo pubblico o privato ma comune. In passato credo che la vicenda Montevergini abbia rappresentato in via sperimentale la condivisione di un rapporto tra pubblico e privato di gestione di uno spazio pubblico». 

Nel corso dell’assemblea sono stati diversi gli interventi che hanno chiesto iniziative per aprire biblioteche, per creare spazi per l’integrazione dei migranti o aumentare la partecipazione democratica e diminuire il disagio sociale e il precariato. «O questo percorso verrà costruito da tutti o non saremo una comunità», ha detto l’assessore Mattina che ha annunciato per domani mattina un incontro con i consiglieri comunali, i dirigenti e i presidenti di circoscrizione per discutere del regolamento.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]