Il bilancio della Regione siciliana? Se tutto andrà bene, se ne parlerà ad aprile. Ieri, infatti, con un mese di anticipo, la conferenza dei capigruppo ha stabilito che lesame dei documenti finanziari inizierò il 20 marzo. Di fatto, lAssemblea regionale siciliana proverà ad approvare il proprio bilancio entro il prossimo mese di aprile. La fotocopia, insomma, di quello che è avvenuto lo scorso anno. Con unincognita in più. Lanno scorso, in zona Cesarini, arrivarono i 750 milioni di euro dal Fas per pagare la sanità. Per questanno, allo stato attuale dellarte, non si sa dove il governo regionale dovrebbe prendere i soldi per pagare la sanità.
Allappello, è noto, manca un miliardo e mezzo di euro. Corte dei Conti e commissario dello Stato, che comunque fino ad oggi sono stati di bocca buona facendo passare bilanci con una parte di entrate rigorosamente false, per questanno hanno imposto una nuova legge: i soldi per la sanità, almeno quelli, per lanno in corso, dovranno essere veri. Lanno scorso, quando lArs ha approvato il bilancio, i soldi per la sanità non cerano. Erano, come si dice in termini tecnici, a valere sul Fas che la Regione, alla data di aprile 2011, non aveva ancora incassato.
Lanno scorso, ad aprile, per essere ancora più chiari, lo Stato non aveva versato alla Regione siciliana una parte dei Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas). Risorse che avrebbero dovuto essere utilizzate per investimenti e che, invece, la Sicilia ha utilizzato per pagare il buco che lassessore regionale alla Salute ( Sanità), Massimo Russo, non ha mai sanato.
Questanno si cambia registro. Corte dei Conti e commissario dello Stato non faranno passare una legge di bilancio con i pagherò. Almeno per la parte che riguarda la sanità pubblica. I soldi debbono essere in cassa. Sennò governo e Ars se ne vanno a casa (e noi ce ne faremo subito una ragione).
E il resto? Ieri, tanto per cambiare, a Sala dErcole solita seduta quasi inutile. A tenere banco, sotto la regia del vicepresidente vicario, Santi Formica, cera la discussione sulla relazione conclusiva della commissione parlamentare speciale di indagine sul Piano di informatizzazione della Regione siciliana. E la storia, tuttaltro che edificante, degli affidamenti alla società “Sicilia e-Servizi spa. Dopo la relazione del presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona, hanno preso la parola Fabio Mancuso (che ha dichiarato di non condividere la relazione) e Toto Cordaro, Michele Cimino e Giuseppe Buzzanca che si sono dichiarati contrari all’intento del governo di porre in liquidazione la società.
Giuseppe Buzzanca (Pdl) ha lamentato le difficoltà finanziarie in cui versano i Comuni siciliani a causa del mancato versamento da parte della Regione dellultima trimestralità relativa allanno 2011. Mentre Giovanni Barbagallo (Pd) ha sottolineato la grave situazione dellAst e del trasporto su gomma in Sicilia.
Sala dErcole tornerà a riunirsi oggi e domani per proseguire la discussione sulla relazione conclusiva su Sicilia e – servizi e per trattare la mozione sullaumento dei massimali de minimis in agricoltura.
A partire dal 28 febbraio l’Aula affronterà i temi del trasporto pubblico locale, dei collegamenti con le isole minori e dei trasferimenti finanziari agli enti locali. Si dovrebbe parlare anche dei disegni di legge di riforma dello Statuto in materia di riduzione dei deputati regionali trasmessi dal Senato, del disegno di legge di riforma delle Province, di digitale terrestre e del disegno di legge di imminente presentazione, da parte del governo, sul microfotovoltaico.
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