Regione, Anac dice di non fermare gara per esattori privati Norma in finanziaria l’aveva congelata fino a dopo le elezioni

Tra intoppi e qualche tentennamento, va avanti il progetto della Regione per individuare soggetti privati da affiancare ai Comuni per la ricerca degli evasori. È dei giorni scorsi una nota della Centrale unica di committenza con cui si confermano i termini per partecipare alla gara del valore complessivo di mezzo miliardo di euro, a cui sono interessati un quarto degli enti locali siciliani. Sono infatti 98 i Comuni che hanno chiesto una mano alla Regione per dotarsi di esattori che aiutino gli uffici a scovare coloro che si sottraggono al pagamento della Tari, dell’Imu ma anche delle contravvenzioni. Nel primo caso, si tratta di un tema destinato a diventare sempre più caldo, in seguito alla necessità delle amministrazioni comunali di alzare le tariffe per il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. Decisioni prese per mancanza di alternative, dovute all’aumento dei costi di conferimento in discarica, ma che hanno già dato adito a tantissime polemiche, come nel caso di Catania, dove l’aumento non è stato ancora votato, e Acireale, dove è passato ma non agevolmente. E se le proteste ci sono state al momento della discussione, è legittimo pensare che da qui in avanti potrebbero aumentare coloro che tentano di continuare a nascondersi dai radar degli uffici comunali o iniziare a non pagare le bollette recapitate a casa. 

Il piano della Regione prevede di affidare il servizio di ricerca e riscossione a una società per ogni provincia. In un primo tempo, la scadenza per presentare le offerte era stata fissata ad aprile, ma una serie di proroghe – al momento siamo giunti alla quarta – hanno fatto slittare la data al 15 settembre. Ciò significa che, nel migliore dei casi, la Centrale unica di committenza inizierà a valutare le offerte quando alla guida politica della Regione ci sarà un nuovo governo. In realtà, nelle settimane scorse si è anche rischiato che la procedura – nei confronti della quale c’è chi ha sollevato delle perplessità in merito alla quantificazione dell’aggio che spetterebbe agli aggiudicatari subisse uno stop ancora più lungo. Tutto è partito con una norma approvata nella finanziaria regionale: un comma all’articolo 12, quello sulle disposizioni varie, prevedeva delle modifiche a una legge regionale del 1994 in materia di tutela del consumatore e nello specifico la sospensione fino delle procedure di gara per l’affidamento di servizi di supporto all’accertamento e riscossione dei tributi fino a dicembre. Calendario alla mano, quindi, fino alla scadenza naturale della legislatura e allo svolgimento delle nuove Regionali, previste inizialmente a novembre e poi anticipate di oltre un mese in seguito alle dimissioni presentate da Nello Musumeci.

La norma – approvata dall’Assemblea regionale siciliana e presentata a firma di due esponenti della maggioranza – si è però scontrata con il quadro legislativo nazionale. A confermarlo è stato un parere dell’Anac che ha sottolineato come, in materia di contratti pubblici, la fase di selezione del contraente sia di «competenza legislativa esclusiva statale». In altre parole, una volta indetta la gara non la si può sospendere per volontà politica, neanche nel caso – come la Sicilia – di Regioni a statuto speciale. Pena, minare la «tutela della concorrenza». A rendere pressoché certa la fragilità della norma sono anche anche diversi pronunciamenti della Corte costituzionale citate nel parere. Sulla scorta del pronunciamento dell’Autorità nazionale anticorruzione è arrivata anche una nota dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, che ha sottolineato la necessità per la Cuc di dare seguito alla procedura di gara. «La norma è stata presentata in aula dagli onorevoli Calderone (Forza Italia, ndr) e Di Mauro (Autonomisti, ndr) – spiega Armao a MeridioNews -. Come governo avevamo espresso dubbi sin dal principio, ma l’aula ha deciso di approvarla. Adesso è importante che l’iter vada avanti. Abbiamo lavorato per anni a questo progetto, che ci è stato chiesto anche dall’Anci. Per i Comuni rappresenterà una possibilità in più, nel caso di insufficienza di risorse umane». Sull’individuazione del corrispettivo che spetterà ai privati aggiudicatari – la base d’asta per alcuni servizi è anche del 18 per cento -, Armao chiosa: «Non è un aspetto che abbiamo curato noi. Agli aspetti tecnici della gara, come è giusto che sia, ha pensato la Cuc con il supporto di un’esperta proveniente dalla Regione Emilia Romagna».


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