Ieri sera, alla fine di una riunione fiume, si sarebbe arrivati alla decisione di raggruppare le forze nella consapevolezza che, separati, non sarebbe certo il superamento del cinque per cento. Ma c'è un nodo tecnico: il simbolo del governatore dovrebbe essere aggiunto fuori tempo massimo alla lista Micari presidente
Regionali, si va verso l’unione tra Megafono e Arcipelago Paura sbarramento, Orlando e Crocetta nella stessa lista
Se non un’ammissione di debolezza poco ci manca. A poco più di 48 ore dalla presentazione delle liste, in casa centrosinistra l’intenzione è quella di riunire le forze e presentare un’unica squadra che comprenda il Megafono, Arcipelago Sicilia, Next Generation e Sinistra siciliana. La lista, stando a quanto sostenuto in conferenza stampa dal rettore candidato alla presidenza della Regione, potrebbe chiamarsi Micari presidente e avrebbe il chiaro intento di superare lo scoglio rappresentato dalla soglia di sbarramento del cinque per cento. A questa decisione si sarebbe arrivati dopo una riunione fiume, svoltasi ieri sera a Palermo e conclusasi in serata.
Ciò significherebbe che Leoluca Orlando – main sponsor di Arcipelago Sicilia e della candidatura di Micari a palazzo d’Orleans – e il presidente uscente Rosario Crocetta si troverebbero di fatto a convivere sotto lo stesso tetto, anzi sotto lo stesso simbolo. Una convivenza impensabile tra i due che, negli ultimi cinque anni si sono ritrovati in forte contrapposizione, l’uno in veste di governatore, l’altro alla guida dell’Anci Sicilia, l’associazione dei sindaci e amministratori locali. Dai rifiuti alle ex Province, fino ai precari degli Enti locali, i terreni di scontro negli anni sono stati numerosi. Senza contare la presa di posizione di Orlando, che nello sponsorizzare la candidatura di Micari, ha più volte sottolineato la necessità di proporre una alternativa credibile al governo uscente, giudicato fallimentare.
Così invece a quanto pare non sarà. A farlo capire, pochi minuti fa, è stato lo stesso Fabrizio Micari, che durante la conferenza stampa di presentazione del listino del presidente e dei primi assessori designati in giunta, ha detto chiaramente che si sta cercando di fare in modo che «si lavori per massimizzare il risultato, bisogna organizzare le liste in modo tale che il risultato sia il massimo possibile». Un compromesso ancora tutto da definire, a cominciare proprio dal simbolo. Che potrebbe essere stampato sulle schede elettorali in formato ridotto, mantenendo all’interno entrambi i loghi, sia del Megafono che di Arcipelago. Crocetta, infatti, non ci gira attorno: «Le liste del Megafono non saltano, i candidati hanno già stampato i materiali elettorali col nostro simbolo».
Ma Micari, di contro, sottolinea che «si fa la lista del presidente, su questo non ci sono dubbi». Insomma, né Orlando né Crocetta sono disposti ad abbassare la cresta. Anche perché devono fare i conti coi loro candidati. «Per me non è un problema accogliere figure vicine al presidente Crocetta – dichiara uno dei pretendenti all’Ars in lista con Arcipelago – ma bisogna che rimanga un progetto civico, e di certo non mi schiererei con la lista del Megafono». Riflessione sposata anche da un altro dei candidati. «Bisogna ragionare sui numeri e sembra evidente che il presidente uscente al momento si trovi con una lista non sufficientemente forte per correre da solo», commenta a MeridioNews.
Messo da parte il lato politico della vicenda, rimane quello tecnico riguardante appunto la grafica da mettere nelle schede elettorali, considerato che il termine per depositare i simboli è scaduto. L’intento è quello di sfruttare il simbolo Micari Presidente, ma con una modifica importante: al momento, infatti, sotto al nome del rettore palermitano si trova il simbolo di Arcipelago Sicilia. Una soluzione che ai crocettiani non potrebbe andare giù. Per questo, una delegazione del centrosinistra questa mattina è andata al dipartimento Enti locali per capire se si può modificare in corsa il simbolo aggiungendo quello del Megafono accanto alla lista di Orlando. E facendo sparire i loghi di Next Generation e Sinistra siciliana. Alchimie last minute che difficilmente potranno mascherare il ridimensionamento della coalizione di centrosinistra che, di fatto, potrà contare non più su sette liste, ma su quattro: Pd, Sicilia Futura, Popolari e Autonomisti, e Micari presidente.