Carmelo Pino è candidato nel collegio di Messina. Due settimane fa il Tribunale di Barcellona lo ha condannato a un anno e quattro mesi per abuso d'ufficio. Negli scorsi giorni i due leader nazionali ne hanno preso le distanze. Il responsabile della lista a MeridioNews: «Non ha la tessera, rappresenta quota civica»
L’impresentabile rinnegato da Salvini e Meloni «La candidatura accettata da Fratelli d’Italia»
«Disconosciuto dalla Meloni? Io sono in quota Fratelli d’Italia». A parlare è Carmelo Pino, candidato alle Regionali nel collegio di Messina con la lista Fratelli d’Italia-Noi con Salvini e ritenuto tra gli impresentabili che sostengono Nello Musumeci nella corsa a Palazzo d’Orleans, dopo la condanna in primo grado a un anno e quattro mesi per concorso in abuso d’ufficio, in una vicenda legata all’assunzione di un dirigente negli anni in cui è stato sindaco di Milazzo. La decisione del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto è arrivata nel pieno della bufera che si è abbattuta sul leader di Diventerà bellissima, accusato di incapacità nel garantire la pulizia delle proprie liste, dopo i ripetuti appelli agli alleati.
Negli scorsi giorni, a smarcarsi per primo dall’imbarazzo di essere parte in causa nella presentazione degli impresentabili è stato Matteo Salvini. Il segretario della Lega Nord, che in Sicilia fa squadra con Fratelli d’Italia, ha rigettato ogni accusa di coinvolgimento: «Pino? È di Fratelli d’Italia. Se gli altri partiti fanno scelte discutibili, le domande fatele a loro», ha tagliato corto Salvini, passando la patata bollente a Giorgia Meloni. Dal canto suo, la parlamentare romana non ha esitato a prendere le distanze da Pino. Dopo avere difeso l’operato di Musumeci – alludendo al fatto che gli impresentabili sarebbero stati selezionati soltanto dagli altri big del centrodestra siciliano -, a precisa domanda di MeridioNews Meloni ha negato i legami di Pino con il proprio partito. «Non è di Fratelli d’Italia, è stato segnalato da Alleanza per la Sicilia. Noi abbiamo una certa rigidità nella scelta dei nostri candidati», ha detto la deputata nazionale da Paternò, scaricando la responsabilità sul piccolo progetto che accompagna il percorso condiviso da Lega Nord e Fratelli d’Italia.
Ma cosa ne pensa il diretto interessato? «Io sono con Fratelli d’Italia, anche se la mia storia personale non è legata a questo partito», spiega Pino al telefono. Sulle parole di Meloni, il candidato all’Ars dichiara di non esserne a conoscenza. «Non mi risulta. Se c’è una dichiarazione – continua – la leggerò, in ogni caso in questa campagna elettorale sono con loro, poi vedremo quello che esce dalle urne». A provare a mediare tra le diverse posizioni è Giuseppe Sottile, avvocato messinese che ha svolto il ruolo di coordinatore della lista nel collegio messinese. «In realtà Carmelo Pino non è tesserato con Fratelli d’Italia, anche se la sua candidatura è stata accettata da noi». La candidatura di Pino da dove nasce allora? «Il logo si compone di tre simboli. Il cerchio in alto (Alleanza per la Sicilia, ndr) comprende una quota civica che rappresenta diversi candidati nelle varie province», conclude Sottile.
L’ex primo cittadino mamertino, intanto, prova a guardare avanti. «Quelle che mi sono rivolte sono accuse che risalgono a quando la legge Severino non esisteva. Amministrando qualche incidente di percorso può capitare – afferma Pino -. Se mi sento impresentabile? Neanche il Movimento 5 stelle ha fatto il mio nome. Penso abbiano preso informazioni sulla mia persona e sanno che devono fare dei distinguo».