Comincia in questi giorni una campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della consultazione referendaria a favore di chi si oppone alle perforazioni. Per Attilio Licciardi una scelta «essenziale»
Referendum trivelle, Ustica si schiera per il sì Sindaco: «Troppo alto il rischio inquinamento»
L’amministrazione comunale di Ustica e l’Area Marina Protetta Isola di Ustica aderiscono alla campagna nazionale per il sì al referendum sulle trivellazioni in mare. Comincia in questi giorni una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del referendum – si voterà il 17 aprile – e per sostenere le ragioni di chi si oppone alle trivellazioni al largo delle coste siciliane. Una scelta, questa, quasi obbligata per la comunità di Ustica la cui riserva marina è stata riconosciuta per prima in Italia esattamente 30 anni fa, nel 1986.
«Nella nostra comunità, da sempre, c’è una grande sensibilità su questi temi – spiega il sindaco Attilio Licciardi – per noi votare sì, quindi contro, è una scelta praticamente essenziale. La questione delle trivelle per noi ha due elementi critici: la possibilità che a seguito delle perforazioni venga alterato l’habitat naturale e il pericolo di sversanti provocati da incidenti». Per il primo cittadino, inoltre, il referendum pone anche una riflessione sulla possibilità per il Paese di ridiscutere la prospettiva dell’approvvigionamento energetico, auspicando una svolta decisa in favore delle fonti di energia rinnovabili.
«Questo voler sempre utilizzare l fonti energiche di tipo fossile cozza con la necessità di inquinare mendo investendo sulle energie a impatto zero. Per questo – conclude – abbiamo subito sposato le ragioni delle otto Regioni e dei consigli comunali che hanno proposto il referendum».