Calano complessivamente di oltre un punto percentuale i reati denunciati nel Catanese nel 2015 rispetto all'anno precedente. Plauso da parte del sindaco metropolitano Enzo Bianco. Che deve però arrendersi dinanzi a numeri ancora importanti su alcune tipologie di illeciti, per i quali l'area scala le classifiche nazionali
Reati in Italia: Catania bronzo per rapine e furti d’auto I dati etnei nella classifica pubblicata dal Sole 24 ore
«Siamo al ventunesimo posto, tra Pistoia e La Spezia, contro il ventisettesimo dell’anno precedente». Con una nota istituzionale il sindaco metropolitano Enzo Bianco commenta la classifica nazionale dei reati denunciati nel 2015. Un’analisi pubblicata qualche giorno fa dal Sole 24 ore grazie alle statistiche elaborate dal dipartimento Pubblica sicurezza del ministero degli Interni. Il lavoro mostra complessivamente una diminuzione dell’attività criminale nel territorio nazionale, distinguendo gli illeciti perpetrati ogni giorno in diverse tipologie. E distribuendole per regioni e province. In quella etnea si registrano 4492 reati ogni 100mila persone. Un impatto delittuoso che rispetto al 2014 diminuisce di oltre un punto percentuale, facendo migliorare il Catanese di sei posizioni. Nonostante proprio al territorio etneo vada la medaglia di bronzo nazionale per furti di macchine, con strappo e rapine.
Ma qual è la lista dei reati commessi nell’area catanese? MeridioNews analizza i relativi dati forniti dal quotidiano di Economia e finanza, confrontandoli con quelli di altri due territori popolosi del Sud, ovvero Palermo e Napoli.
Secondo le indagini del Sole 24 ore, in territorio etneo si rubano più auto rispetto al Palermitano e al Napoletano. Nella fattispecie, ogni 100mila abitanti nel Catanese vengono denunciati 561,4 reati di questo tipo contro i 348,6 del capoluogo siciliano e i 552,6 di quello campano. Il secondo reato numericamente più importante dalle nostre parti è il furto in abitazione che, anche in questo caso, sovrasta i dati riportati per le altre due provincie prese a paragone. Seguono truffe e frodi informatiche, attività criminali meno evidenti nella quotidianità per le quali il Catanese è superato sia dai numeri partenopei che da quelli palermitani, più alti rispettivamente di 173 e 43 denunce.
Circa 130 (ogni 100mila persone) le segnalazioni alle autorità giudiziarie etnee per i furti commessi con l’aggravante della destrezza. Per lo stesso reato le denunce sono 198,6 nel Napoletano e 154,5 nel Palermitano. Cifre ravvicinate che incoronano il Catanesi per via della minore densità demografica rispetto agli altri due territori. Poco più di 107 i furti nei negozi etnei. Un numero che è più alto di quello fornito per l’area del capoluogo siciliano (114,3) e quella napoletano (92,6). Importante anche la cifra relativa ai furti con strappo (tipo gli scippi) che avvicina Catania (medaglia di bronzo nazionale) e Napoli (79,8 denunce contro 81,3), lasciando Palermo a 47,1. Catanese che però resta indietro sulle segnalazioni alle forze dell’ordine per le estorsioni, dove il Napoletano supera entrambi i territori siciliani di quasi 10 denunce in più ogni 100mila residenti.
Chiude la lista il reato di riciclaggio di denaro. Una tipologia di attività criminale più presente nel Catanese rispetto al Palermitano ma in entrambe le aree inferiore rispetto al Napoletano.