Identificati due dei tre componenti della banda che nel gennaio del 2015 ha assaltato un furgone in pieno giorno per poi portare via la merce che trasportava e l'incasso della giornata. Le indagini proseguono per catturare l'ultimo membro del commando
Rapina e sequestro di persona a Ficarazzi I carabinieri hanno arrestato due persone
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria insieme ai colleghi della Stazione di Ficarazzi, hanno arrestato con l’accusa di rapina aggravata e sequestro di persona in concorso due persone. Si tratta di Gardino Giallanza Li Causi di 36 anni e Maurizio Picone di 41 anni. L’intervento è stato effettuato in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura.
I fatti risalgono al gennaio 2015. Secondo la ricostruzione dei carabinieri i malviventi, dopo aver seguito un furgone che trasportava mangimi per animali a bordo di un’auto condotta da Picone, giunti nei pressi del Comune di Ficarazzi, avrebbero costretto il conducente del mezzo a fermarsi. Successivamente, Giallanza Li Causi, insieme a un terzo complice, avrebbe minacciato l’autista puntandogli una pistola alla tempia. Una volta alla guida del furgone, il malvivente si sarebbe diretto a Ciaculli dove la banda avrebbe asportato gran parte della merce trasportata e si sarebbe fatta consegnare dalla vittima, sequestrata per oltre un’ora, l’incasso giornaliero. La vittima e il furgone sono stati infine abbandonati in via Ciaculli mentre i malviventi si sono allontanati.
I componenti della banda, sottolineano i militari in una nota diffusa oggi «non hanno esitato a bloccare il furgone in pieno giorno e in una zona molto trafficata, incuranti dei passanti che hanno assistito all’intera scena». Finora sono stati identificati due dei tre malviventi i quali, al momento dell’arresto, si trovavano già al carcere Pagliarelli di Palermo per altri motivi. Proseguono le indagini dei carabinieri per assicurare alla giustizia il terzo complice.