Rap, operai colti in flagranza saranno licenziati: rigettati i ricorsi

«Si chiude definitivamente un capitolo su alcuni licenziamenti portati avanti da Rap per giusta causa, che in un primo momento erano stati ritenuti illegittimi dal Giudice del lavoro». A darne comunicazione il presidente della Rap Giuseppe Norata che per mezzo del proprio ufficio legale guidato dal dirigente Donatella Codiglione aveva fatto ricorso impugnando la sentenza.

Lo stesso Giudice penale del Tribunale di Palermo, Walter Turturici, lo scorso luglio, contrariamente a quanto affermato dal Giudice del lavoro aveva chiesto anche di procedere con l’estinzione del rapporto di lavoro e prevedendo anche per i lavoratori la misura accessoria dell’interdizione perpetua dei pubblici uffici. Oggi con la sentenza della Corte di appello il tribunale accoglie l’appello fatto dalla Rap avverso l’ingiusta sentenza di primo grado, ravvisando la illegittimità della condotta dei lavoratori coinvolti.

I dipendenti A.C, F.M, G.D., S.M. , avevano illecitamente sottratto carburante e attrezzi di proprietà aziendali nel periodo tra Aprile 2013 e Settembre 2014, e a seguito di indagini della polizia Giudiziaria anche supportate da video e pedinamenti erano stati, nell’aprile 2015, arrestati. La Rap li aveva licenziati ma successivamente la sentenza di primo grado del Giudice del lavoro del 7 gennaio 2019, li aveva reintegrati riconoscendogli tra l’altro il pagamento della pregressa retribuzione oltre alle spese legali. In quella occasione Giuseppe Norata aveva chiesto di fare ricorso dichiarando allora che «le sentenze si rispettano ma nessuno può permettersi di danneggiare l’immagine societaria , dei tanti lavoratori onesti e della collettività per pochi che non fanno il proprio dovere». «Evidentemente – dichiara oggi il presidente Rap – l’operato dell’azienda era stato corretto».


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