Ieri l'esito del tampone per i dipendenti che si trovavano in malattia da diversi giorni e con sintomi febbrili. Il sindaco spiega di «avere fatto sanificare tutti i locali del Comune». Su altri casi negli uffici dice: «Ormai trascorso il periodo di incubazione»
Randazzo, positivo un impiegato dell’ufficio tecnico Escluso il contagio di due colleghi già in isolamento
«Nessun positivo nel territorio di Randazzo». Il sindaco Francesco Sgroi lo ripete da diversi giorni durante le sue dirette Facebook, l’ultima ieri sera. Il dato è vero anche se bisogna specificare che, in realtà, una persona affetta da Covid-19 c’è. Si tratta di un dipendente del Comune pedemontano, inserito all’interno dell’ufficio Tecnico-urbanistica. L’uomo però sta trascorrendo la quarantena fuori dal territorio di Randazzo, dove vive con la famiglia. Dopo avere accusato i primi sintomi, l’impiegato si sarebbe messo in malattia a partire dal 13 marzo. Lunedì 30 marzo è stato il diretto interessato a comunicare ai colleghi, attraverso un messaggio su WhatsApp, l’esito del test faringeo.
In quei 15 giorni, cioè il tempo trascorso dall’entrata in malattia all’esito del tampone, altri due colleghi dell’uomo hanno comunicato di non potersi recare in servizio. Anche per loro sarebbero emersi sintomi compatibili con il Covid-19 e la necessità di un controllo accurato, avvenuto tra il 27 e il 28 marzo. I risultati, che fortunatamente hanno dato esito negativo, sono arrivati soltanto ieri per i noti problemi legati alla mancanza di reagenti. Stando alle parole del sindaco, i due impiegati avrebbero accusato sintomi febbrili solo per pochi giorni.
«Abbiamo sanificato i locali di tutto il Comune – spiega il sindaco di Randazzo contattato telefonicamente da MeridioNews – ma non possiamo allarmare la popolazione. Non posso dare nessuna data o indicazioni precisa. Quello può essere fatto soltanto dall’Azienda sanitaria provinciale in via ufficiale». E per tutti gli altri colleghi dell’ufficio in questione? Stando alle parole del primo cittadino, essendo passati 14 giorni dal momento in cui l’uomo positivo è entrato in malattia, sarebbero maturati i tempi di incubazione indicati dalle linee guide del ministero della Sanità. «Mi attengo ai protocolli, tecnicamente possiamo essere tutti portatori del coranavirus – aggiunge Sgroi – In questo momento, non può essere messo in quarantena tutto il paese. Isoliamo tutti coloro che accusano sintomi, abbiamo fatto i tamponi necessari».
Quattordici tamponi, l’ultimo venerdì scorso, anche per alcune persone rientrate in città dal nord Italia. Dopo un periodo di quarantena, sono risultati tutti negativi al Covid-19. Oggi proseguiranno le verifiche per coloro che sono rientrati a Randazzo dopo il 15 marzo. «Rassicuro la popolazione – conclude il sindaco – ma la guardia non può essere abbassata. Non dobbiamo pensare di essere immuni».