Continua la saga che vede come protagonista il principe Emanuele Filiberto di Savoia che ha denunciato l’avvelenamento della sua squadra di calcio, il Real Agro Aversa, prima di disputare una partita a Ragusa. Nei giorni scorsi, aveva scritto una lettera al presidente della Figc Gabriele Gravina per chiedere la ripetizione del match giocato il 14 maggio e perso 6-0 dal team casertano. «Apprendo dai giornali che la struttura alberghiera nella quale ha soggiornato la mia squadra e della quale mai ho fatto il nome, mi ha querelato – dichiara l’imprenditore – e ancora mi chiedo su quali basi lo abbia fatto. Ribadisco che la mia squadra è stata lì dal giovedì fino alla domenica, e alcuni calciatori hanno cominciato a sentirsi male dal sabato sera». Nei giorni scorsi, infatti, l’hotel Mediterraneo Palace del capoluogo ibleo ha annunciato la querela nei confronti di Emanuele Filiberto di Savoia dopo avere avuto i risultati dei controlli dei Nas. I titolari della struttura hanno già dato mandato a due avvocati per procedere. «La decisione è maturata dopo le verifiche, non solo l’analisi degli alimenti somministrati ai giocatori, ma anche l’analisi delle acque della struttura e le invasive analisi biologiche su tutto lo staff, che hanno dato tutte esito negativo».
Anche di fronte a questo, Emanuele Filiberto di Savoia non sembra intenzionato a fare nemmeno un passo indietro. «So che, durante il viaggio, in 14 hanno dovuto ricorrere alle cure in ospedale: ci sono i certificati che attestano l’intossicazione alimentare. L’hotel – aggiunge il proprietario della squadra di calcio – con estrema premura, ci tiene a precisare che gli esiti dei controlli, che dice di avere avuto, sono negativi. A noi poco interessa se questi siano stati fatti successivamente alla nostra partenza. C’è una denuncia penale che dovrà accertare cosa sia successo durante il nostro soggiorno. Facessero tutte le querele che vogliono – dichiara il principe – io mi sono limitato a raccontare i fatti senza infangare niente e nessuno, ma ho semplicemente riportato l’accaduto. Confido nella magistratura di Ragusa che sicuramente provvederà al più presto a fornirci risposte certe su quello che è accaduto tra il giovedì notte e la domenica. Tutto quanto accaduto all’interno di quella struttura successivamente alla denuncia post gara – conclude Emanuele Filiberto di Savoia – ripeto che per me conta poco».
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