I carabinieri hanno arrestato il 30enne Alessio Solarino, accusato di stalking nei confronti dell'ex compagna da cui ha avuto due figli. Comportamenti molesti, chiamate e messaggi sino ad arrivare a picchiarla e a strapparle di mano il cellulare per evitare che potesse chiedere aiuto
Ragusa: pedinata, insultata e picchiata dall’ex Arrestato, donna e bambini in struttura protetta
Pedinata, raggiunta a casa, insultata e picchiata. È l’escalation di violenze che ha dovuto subire dal suo ex compagno una donna ragusana. Oggi i carabinieri hanno arrestato Alessio Solarino, 30enne della città iblea. La coppia ha avuto due figli.
Solarino, pregiudicato e già sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, non avrebbe accettato la separazione dalla compagna che aveva deciso di lasciarlo per incompatibilità caratteriali. A partire dallo scorso gennaio, lui avrebbe quindi iniziato a perseguitarla: in più occasioni avrebbe pedinato la donna, raggiunta a casa e insultata sino a picchiarla perché si rifiutava di ricominciare una relazione con lui.
Solo per qualche mese, quando il trentenne è stato arrestato per un furto a casa della donna, lei ha potuto condurre una vita più tranquilla. Pace finita con la scarcerazione dell’uomo. E neanche è servita la decisione del Tribunale dei minori ad autorizzare gli incontri tra padre e figli solo in presenza degli assistenti sociali. L’uomo avrebbe continuato con comportamenti molesti, chiamate e messaggi sino ad arrivare a picchiare per l’ennesima volta la donna e a strapparle di mano il cellulare per evitare che potesse chiedere aiuto.
Dopo quest’ultimo episodio, avvenuto una settimana fa, la donna ed i bambini, attraverso i servizi sociali del Comune di Ragusa, sono stati collocati in una struttura protetta, mentre l’uomo è stato denunciato per l’ennesima volta dalla stazione di Ragusa Ibla che ha richiesto una misura cautelare adeguata. Il gip Claudio Maggioni, concordando con quanto richiesto dalla pm Monica Monego, titolare dell’indagine, ha emesso nella giornata di ieri una misura di custodia cautelare in carcere che i militari della Stazione di Ibla hanno immediatamente eseguito.
«La misura – sottolineano i carabinieri – arriva a due giorni dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne, a ricordare che per le vittime di violenza ci può essere sempre la speranza di una nuova vita».