Oggi è stato tagliato il nastro del Giovanni Paolo II. Il presidio, però, sarà attivo non prima del 30 novembre stando al cronoprogramma dell'Asp. «Questa è una partenza vera», assicura il presidente della Regione di fronte ai molti cittadini diffidenti. Guarda il video
Ragusa, Musumeci inaugura l’ospedale e si scusa «Tempi vergognosi». Ma sarà operativo a dicembre
Il giorno dell’ennesima inaugurazione dell’ospedale Giovanni Paolo II è arrivato e tutto è stato organizzato in pompa magna dall’Asp di Ragusa. L’operatività del nuovo nosocomio non sarà però immediata: il trasferimento completo dei reparti e dei servizi avverrà difatti non prima del 30 novembre. Stamattina intanto la cerimonia ufficiale si è svolta alla presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, dell’assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza e del commissario dell’Asp 7 di Ragusa, Salvatore Ficarra. Nessun paziente, però, animerà i corridoi e nessuna operazione sanitaria verrà espletata, almeno fino al 30 novembre che, al momento, è la data fissata per l’apertura della struttura funzionante.
Parte del nuovo arredamento è già pronto così come alcuni macchinari, ma il resto delle attrezzature e tutte le risorse umane sono impegnate nei due vecchi ospedali, il Civile e il Maria Paternò Arezzo. Il cronoprogramma dettato dall’Asp iblea per l’effettiva apertura del nuovo nosocomio prevede, adesso, il trasferimento degli ambulatori e della farmacia, poi dei reparti di degenza e il pronto soccorso, che al momento resta operativo all’ospedale Civile dove poi rimarrà solo una guardia medica. Lo spostamento di mezzi e strutture dai vecchi ospedali inizierà il 24 novembre e, salvo imprevisti, durerà una settimana. I degenti, intanto, saranno ospitati negli ospedali Civile e Maria Paternò Arezzo. In quest’ultima struttura resteranno il polo oncologico e la riabilitazione. «Oggi è il completamento di una fase e l’inizio di un’altra – spiega l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – l’Asp ha presentato un cronoprogramma, trasferire un ospedale non è come trasferire un’abitazione, è un processo un po’ più complesso. Noi vigileremo affinché tutto vada bene».
Tanta la diffidenza tra i cittadini iblei alla luce dell’inaugurazione farsa voluta dall’ex direttore generale Maurizio Aricò lo scorso anno, quando furono smantellati i due vecchi ospedali in vista del nuovo. Tutto si era poi bloccato per errori e vizi che sono ancora la vaglio della magistratura. «Questa è una partenza vera – ha detto il presidente Musumeci subito dopo il taglio del nastro – voglio chiedere scusa al popolo di Ragusa perché sono passati 13 anni dalla posa della prima pietra alla consegna della struttura. Sono tempi inimmaginabili di cui vergognarci. Questa adesso sarà la trincea della sofferenza umana e, su questo fronte, non si scherza e non si gioca».
Una volta a regime, il Giovanni Paolo II potrà contare su 220 posti letto con reparti di pronto soccorso, rianimazione, medicina, chirurgia generale, ortopedia, urologia, cardiologia con Utic (l’unità di terapia intensiva cardiaca) e emodinamica, ostetricia e ginecologia, neonatologia con Utin (unità di terapia intensiva neonatale) e pediatria. I servizi, inoltre, sono di radiologia, patologia clinica, farmacia, direzione sanitaria e direzione amministrativa e medicina nucleare. Nel piano complessivo della sanità iblea, questo ospedale è destinato a diventare presidio ospedaliero di riferimento di I livello.
In questi giorni di piogge eccezionali che hanno colpito il territorio, la nuova struttura dell’ospedale si è allagata per l’intasamento delle caditoie. I problemi, però, sarebbero stati risolti e i giorni successivi all’inaugurazione saranno impiegati per affinare gli ultimi dettagli, in vista dell’operatività dei reparti che saranno trasferiti tra poco più di un mese. L’apertura della struttura consentirà, inoltre, anche risparmi su affitti e altre spese dovuti alla chiusura del Civile. Gli spazi inadeguati saranno destinati ad ambulatori, servizi e presidi territoriali di emergenza.