Tra lunedì e martedì dovrebbe trovare termine l’ultima puntata dell’annuale telenovela che riguarda Lingue a Ragusa. E’ stata siglata dai membri del Consorzio ibleo la controproposta in risposta alla nuova convenzione redatta dall’Università di Catania. A scanso di problemi dell’ultimo minuto, Consiglio d’amministrazione e Senato accademico dovrebbero votare la modifica del Manifesto degli studi dopo l’approvazione dei revisori dei conti. Così, il Ministero dovrebbe dare il via libera all’Ateneo per la riapertura del sistema di iscrizioni ai test d’ingresso per il corso di Mediazione linguistica.
Negli ultimi giorni a tenere con il fiato sospeso erano state le reticenze del commissario straordinario della provincia di Ragusa, Giovanni Scarso. A rendere l’ambiente ancora più instabile, l’uscita di scena dai membri del Consorzio del comune di Modica. Socio minore, con un debito consistente di circa 300mila euro, ma pur sempre pedina nello scacchiere ibleo.
Grazie al nuovo accordo, che sostituisce quello siglato nel 2010, l’intero debito nei confronti dell’Università etnea sarà spalmato in rate che dovrebbero essere alla portata dello sforzo finanziario finora profuso dal Consorzio. Non ci dovrebbero essere più problemi di finanza derivata, quelli che secondo il presidente Enzo Di Raimondo erano la ragione principale dei puntuali ritardi nei pagamenti. Anche se sull’intera questione pesano spending review, riordino delle province e un passivo nelle casse del Consorzio di ben sette milioni di euro. E suona quasi come una dichiarazione di guerra la presa di posizione di Scarso: entro settembre sarà realizzato un piano che prevede la riduzione del 50 per cento delle spese consortili. Decisione che fa il paio con le varie richieste di liquidazione dell’ente ibleo presentate da Paolo Pavia, rappresentante degli studenti.
Rispetto al contratto stilato dai legali di palazzo Centrale, le modifiche non sono sostanziali. Esclusi dall’accordo i pagamenti di interessi e le fideiussioni assicurative. Le tasse degli studenti della struttura didattica speciale torneranno nelle casse iblee – così come prevedeva la convenzione precedente – almeno fino al 2015, anno in cui la gestione tornerà completamente in mano all’Ateneo. L’esclusività per l’apertura di nuovi corsi è stata attenuata: Catania avrà diritto di prelazione, ma in caso di mancanza di interesse sarà possibile rivolgersi ad altri atenei.
Dalla prossima settimana sarà dunque possibile avere la certezza della riapertura delle iscrizioni per il corso di Mediazione. Ma – come sempre – l’intera vicenda avrà ricadute sugli studenti. Con la sede ragusana esclusa finora tra le possibili scelte, le aspiranti matricole interessate agli studi del settore si sono rivolte altrove, visto che i termini per l’iscrizione ai test è ormai scaduta lo scorso 31 luglio. Nel caso in cui volessero rivolgere lo sguardo anche su Ragusa, saranno costrette a sborsare altri 40 euro per accedere alle prove che si svolgeranno tra fine mese e i primi di settembre.
[Foto di Phantom65]
Uno stabile abbandonato con dentro molti utensili da lavoro e decine di parti di carrozzeria…
Il Comune di Catania fa sapere con una nota che «a causa di problemi tecnici…
Più di 4000 prodotti dolciari, eppure pronti per essere venduti. Sono state sequestrate dai carabinieri…
A Catania è stato sanzionato e denunciato un parcheggiatore abusivo. Letta così non è una…
Il coraggio come valore da celebrare. È stata questa la stella polare della prima edizione…
Io ho pronta la sceneggiatura, ambientata tra il bar Città Vecchia e il Vermut, con…