Oxford Street a Natale tra luci, folle, regali, neve finta che cade dai negozi di grandi firme, è stata luogo di tentazione. Passo dopo passo, abbandonata la filosofia, i pensieri accompagnano i capolavori esposti in vetrina.
Locchio, che vuole la sua parte, si ferma a guardare una composizione piramidale di English Pudding.
Si dice che la Regina lo mangi a Natale come dolce per pranzo. E dunque, mi chiedo, sarà buono? Le dimensioni sono varie, ma quello piccolo va bene. Prezzo basso. Due, gusto diverso. Brandy o rum? Entrambi. Si vive una volta sola e questo i miei istinti più bassi lo sanno bene. Ingredienti: frutta secca e noci.
E via per Oxford Street, fino a Regent Street in compagnia del pudding.
Primo cucchiaino: mah
Secondo cucchiaino: beh
Terzo cucchiaino: me lo aspettavo meglio
Quarto cucchiaino: non è poi così male
E la filosofia dello spirito viene abbandonata da questi pensieri, o meglio dai pensieri che genera il pudding. Che cosè lesistenza senza mangiare? Ma io vivo per mangiare o mangio per vivere? Non certo per il pudding Ma la Regina lo mangia davvero? Secondo me mangia una Chocolate Fudge Cake. E poi perché hanno fatto pure la canzone sul pudding? Non la merita
Consumato il pasto un ricordo lontano torna alla mente: una scaccia
Cosè una scaccia? Si può forse paragonare una scaccia ad un pudding?
Farina e poi? Quello che vuoi! Pomodoro? E pomodoro sia! Formaggio? Cipolla? O le melanzane? Oddio, quanto sono buone le scacce con le melanzane! E poi ci sono quelle con la ricotta: ricotta e cipolla, ricotta e salsiccia, persino ricotta e fave. No, ricotta e fave non mi piace.
Però cè quella con gli spinaci e quella con i broccoli. Solo due pudding, almeno, io quelli ho visto, contro duecento scacce
E poi cè la pasta: sottile, spessa, croccante, la punta
E poi una scaccia primo morso, secondo, terzo lindomani apri il frigo e chiedi E cchi si finierru i scacci? Vei manciastru tutti..
Le scacce si finiscono subito, non cè scaccia che basti i pudding erano là, non se li fila nessuno
Ma neanche la Regina scommetto
Quando si compara bisogna essere scientifici. Filosofia dello stomaco, materia importante. E piacere dei sensi già i sensi, il senso!
Il senso della vita dove sta, nella marea di Oxford Street? Sta forse nella precisione della tube che impeccabilmente ti dice dove sei e dove stai andando? Sta forse nel vedere gente diversa che corre verso lo spartitraffico più famoso del mondo? Esistiamo sì, e ci sentiamo nulli in questa marea di gente, un puntino nelluniverso. Ma come ci sentiremmo meglio con una scaccia
Dovè il senso della vita se non nelle basi, in ciò che è allorigine? Dove se non nei sensi? Nelle papille gustative che rievocano vecchi sapori, vecchi odori, vecchi ricordi
Ma insomma, Watson, che razza di comparazione mi fai fare? Elementare, meglio la scaccia!
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