È durata due ore la riunione in prefettura fra i soggetti - Comune da una parte e Sen.Eco dall'altra - che hanno in mano le sorti dei 104 operatori del «bacino prefettizio». E si è conclusa con un nulla di fatto. La riserva dovrebbe sciogliersi lunedì. «Ci aspettiamo uno sforzo maggiore dall'azienda», dice il vicesindaco
Raccolta rifiuti, la protesta dei lavoratori a saltare «Costretti a fare guerra tra poveri, siamo stanchi»
Ancora la munnizza al centro delle questioni catanesi. «Noi diritti non ne abbiamo?». È questa la domanda che accomuna tutti i 104 lavoratori appartenenti al cosiddetto «bacino prefettizio» – una lista di vittime di licenziamenti collettivi in aziende private o in partecipate comunali. Oggi pomeriggio, molti di loro hanno bloccato via Etnea all’altezza della Prefettura per manifestare contro una proposta «che non rispetta la nostra dignità», dicono. Durante la riunione che si è svolta fra il viceprefetto Domenico Fichera, il vicesindaco Marco Consoli, l’assessore alla Nettezza urbana Rosario D’Agata, le sigle sindacali, alcuni rappresentanti dei lavoratori e i responsabili del raggruppamento Sen.Eco. si è discusso della proposta di assumere 31 di questi lavoratori ogni mese a rotazione trimestrale e con un contratto da poco più di 600 euro al mese. Padri e madri di famiglia, alcuni dei quali lavorano da anni a progetto in condizioni di totale incertezza dovuta al precariato. Sono arrabbiati e stanchi di questa situazione che «ci porta addirittura a fare la guerra fra poveri», dicono.
Alle 18, dopo due ore di riunione, i rappresentanti dei lavori che avevano partecipato al tavolo hanno abbandonato la discussione perché «né il Comune né l’azienda vogliono cedere a niente – spiegano a MeridioNews – ognuno resta fermo sulle proprie posizioni, trincerandosi dietro le questioni economiche. Noi la rotazione non la possiamo accettare, abbiamo chiesto di essere assunti tutti. Siamo stanchi di ascoltare chiacchiere inutili e demagogia».
Mentre l’unico esito della riunione è che la riserva sul futuro di questi lavoratori si scioglierà lunedì, le sigle sindacali sono tutte d’accordo: «La cosa incomprensibile – sostiene Corrado Tabbita Siena, responsabile regionale Lavoro privato di Usb Sicilia – e che in città c’è la richiesta di questo tipo di servizio e c’è la disponibilità di questi lavoratori, ma le due cose non si incontrano. Al termine di questa riunione posso solo dire che aspetteremo lunedì per una proposta formalizzata da parte dell’azienda e del Comune continuando a chiedere – conclude – che intanto lavorino tutti con continuità e che poi ci sia stabilità nel capitolato».
Intanto l’amministrazione etnea prova a trovare una soluzione per l’assunzione a tempo determinato del personale del bacino prefettizio. «È ovvio che, da parte nostra – sostiene il vicesindaco Marco Consoli – faremo quanto possibile ma ci aspettiamo dalla parte datoriale uno sforzo maggiore perché riteniamo che l’azienda possa procedere all’assunzione di 52 lavoratori a volta, senza la necessità di dover prevedere servizi e costi aggiuntivi. Pare, inoltre – conclude – che ci sia da parte dell’azienda la disponibilità a portare il livello contrattuale a quello precedente senza ulteriori ribassi».