Raccolta rifiuti a Catania/ Oikos: il ‘balletto’ dei Tfr…

E’ UNA DELLE DUE SOCIETA’ CHIAMATE A GESTIRE QUESTO SERVIZIO. E NE COMBINA DI TUTTI I COLORI…

di Ignazio De Luca

La Oikos è una delle due aziende che, insieme alla Ipi, nel 2010, si è aggiudicata la gestione del servizio di raccolta di rifiuti a Catania. Le aziende aggiudicatarie si sono divise il territorio Comunale, gestendone ognuna una parte. Ma come capita nella vita fin dalla nascita, la casualità incide nell’esistenza di ognuno di noi.

Grande è la differenza di chi, casualmente, nasce in una famiglia ricca piuttosto che povera. La stessa cosa è toccata a quei lavoratori casualmente assunti dall’Oikos piuttosto che dall’Ipi.

Che differenza può esserci a raccogliere i rifiuti in un territorio piuttosto che in un’altro? C’è differenza. E assai assai.

All’Ipi gli operatori lavorano sereni e tranquilli perché l’azienda agisce secondo la regolamentazione prevista dal bando e rispetta tutte le regole. Lo stesso non succede all’Oikos che il bando lo ‘interpreta’ a modo proprio con regolare continuità.

L’Oikos non provvede a versare nei termini previsti il Trattamento di fine rapporto (Tfr) dei lavoratori ai fondi complementari, come riconosciuto dai vertici societari nel verbale di riunione del 24 aprile 2013. Soldi trattenuti dalla società datrice di lavoro fin dal settembre 2011. Mentre per espressa disposizione legislativa, richiamata dal capitolato d’appalto, il Trattamento di fine rapporto deve essere versato insieme ai contributi previdenziali e fiscali, entro il quindicesimo giorno dall’erogazione dello stipendio del mese precedente.

‘Interpreta’ il bando in barba alla correttezza commerciale quando, pur trattenendo sulla busta paga dei lavoratori somme che a vario titolo devono essere mensilmente restituite a soggetti creditori, non provvede a tale incombenza causando al lavoratore, considerato inadempiente, un grave danno d’immagine e l’impossibilità per lo stesso di poter accedere al prestito di consumo.

L’Oikos ne combina di tutti i colori, eppure non succede nulla. Tutto tace e indisturbati gli amministratori fanno il bello e il cattivo creando disagi ai lavoratori e allo loro famiglie.

C’è, poi, un’altra vicenda poco edificante nella quale, forse, potrebbe risultare coinvolto il Comune di Catania, direzione Ecologia ed Ambiente. Vediamo di che si tratta.

Il bando dispone all’art. 14 comma 3 punto 5 che la stazione appaltante potrà procedere alla liquidazione delle fatture previa presentazione di autocertificazione con atto notorio che attesti il regolare versamento dei ratei mensili del Trattamento di fine rapporto ai fondi previdenziali complementari.

Accertato che, per stessa ammissione dei vertici Oikos, i fondi previdenziali integrativi non ricevono le quote spettanti sin dal settembre 2011, il presidente dell’Oikos, Domenico Proto, sottoscrive e consegna alla direzione Ecologia e ambiente del Comune, per la liquidazione delle fatture, una dichiarazione attestando di aver versato i contributi ai fondi integrativi. Ma i vertici della società non hanno affermato il contrario?

Altra ipotesi: la direzione Ecologia Ambiente non acquisisce la prescritta documentazione per la liquidazione delle fatture all’Oikos.

Precisiamo che, all’Oikos, uno dei figli di una dirigente dell’Ecologia e ambiente del Comune ha trovato lavoro qualche mese dopo che l’azienda si è aggiudicata l’appalto.

Ricapitolando: l’azienda Oikos che, unitamente alla Ipi, si è aggiudicata nel febbraio 2010 il servizio di smaltimento rifiuti del Comune di Catania, omette di versare i contributi ai fondi previdenziali integrativi, trattenendo sui propri conti correnti la quota ritenuta al dipendente ed esposta in busta paga. Trattiene nei propri conti correnti le quote trattenute ai lavoratori per il rimborso di prestiti, finanziamenti, quote per alimenti e altro omettendo di girarli ai legittimati soggetti creditori.

Dulcis in fundo, non sarebbe interessante verificare la documentazione all’atto della consegna per la liquidazione delle fatture?

Che dire di più? Che il comportamento dell’Oikos è ancora più incomprensibile e odioso, perché diretto contro i lavoratori. Un inferno, per i lavoratori, se confrontato con l’assoluta correttezza e puntualità dell’azienda Ipi.

 


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