Dalla notte magica con la Triestina che sancì il ritorno in A, alla prima storica qualificazione in Coppa Uefa e, più recentemente, alla finale di Coppa Italia persa con l’Inter a Roma. Una data speciale per tutti i tifosi rosanero
Quel rapporto tra il Palermo e il 29 maggio Storie di gioie e ricordi in salsa rosanero
C’è una data che se pronunciata o se solo pensata fa venire la pelle d’oca a qualsiasi tifoso del Palermo. Si tratta di un giorno importante per tutti i supporter di fede rosanero che diversi anni fa hanno potuto versare lacrime di gioia e, in pochi casi, di delusione. Una data che ritorna sempre, ogni anno, e che dopo l’avvento dei social offre a tutti la possibilità di condividere e ripostare vecchie foto e vecchi ricordi. Impossibile non tornare indietro di qualche anno con la mente e pensare a tutte le gioie che la squadra ha saputo regalare ai propri aficionados. Il 29 maggio è ormai un dogma per ogni tifoso rosanero che si rispetti, una data che resterà indelebilmente scolpita nella mente di chi ama questi colori e negli annali di una società che per troppo tempo è stata lontana dal calcio che conta.
E proprio dalla serata che ha riportato il Palermo in serie A bisogna partire: è il 29 maggio 2004, il Palermo ospita la Triestina in un Barbera stracolmo nella sfida valevole per la 44^ giornata di serie B. Ai rosa basta vincere contro i friulani per ottenere la promozione matematica nella massima categoria. Una squadra amata dalla tifoseria e composta da gente di spessore per quella che era da considerare una vera e propria serie A2 del calcio italiano e da un mister preparato come Francesco Guidolin, subentrato a stagione in corso a Silvio Baldini. A sbloccare la gara fu il solito Luca Toni che, al 31’, svettò più in alto di tutti su un cross di Antonio Filippini proveniente dalla destra. Dieci minuti dopo, il raddoppio: a realizzarlo, neanche a dirlo, ancora Toni e ancora di testa, stavolta su una punizione calciata da Gasbarroni. Nella ripresa, la Triestina riapre la partita con Mantovani, ma nel finale arriva il gol di Emanuele Filippini a chiudere la contesa. «La gente che festeggiava nei minuti finali è qualcosa che ha messo i brividi a tutti – confessò Francesco Guidolin –. Nella mia carriera io non ho mai visto uno stadio così». E quindi tutti a festeggiare, con caroselli per le strade della città che non si vedevano da tempo immemore.
Il Palermo comincia la stagione successiva con l’obiettivo di ottenere una salvezza senza particolari patemi d’animo. Il cammino dei rosa, tuttavia, si rivela trionfale: i siciliani non soffrono quasi per niente il salto di categoria e navigano sempre nelle zone alte della classifica, contendendosi l’ultima posizione utile per la Champions con Udinese e Sampdoria. Alla fine a spuntarla sono i bianconeri, ma il 29 maggio 2005 il Barbera può festeggiare la storica qualificazione in Coppa Uefa. È l’ultima giornata di campionato, i rosa ospitano la Lazio e sbloccano il match con Toni. Prima dell’intervallo arriva il pari di Rocchi, poi nella ripresa i siciliani prendono il largo con Brienza e con LucaToniGol, che così fa 20 in campionato. Nel finale, il pari biancoceleste con Bazzani e Muzzi. Al termine della stagione, i rosa cambiano volto: a lasciare sono proprio Toni, Zauli e mister Guidolin, ma la squadra riesce a disputare campionati positivi anche negli anni successivi.
L’ultimo ricordo è indubbiamente il più recente e il meno felice. Era il 29 maggio 2011 e il Palermo di Delio Rossi si apprestava a disputare la terza finale di Coppa Italia della sua storia. Di fronte l’Inter, fresca campione del mondo, ma mai come allora la sensazione di poter finalmente alzare al cielo un trofeo era stata così forte. A Roma il Palermo è stato spinto dal calore di oltre 40mila tifosi che per un paio di giorni colorarono di rosa le strade della Capitale e, nella serata della partita, un intero settore dello stadio Olimpico. Il ricordo, però, è dolceamaro, con i siciliani che furono sconfitti per 3-1 grazie alla doppietta di Eto’o e al gol di Milito. Ad accorciare le distanze prima della rete dell’argentino era stato Munoz. Un triste epilogo, dunque, ma nulla paragonato ai brividi che vengono ancora oggi se si pensa a immagini come la curva dell’Olimpico piena di tifosi del Palermo o la scalinata di piazza di Spagna interamente colorata di rosanero. Immagini che restano e resteranno indelebili per molto tempo. Chissà quando si potrà festeggiare nuovamente un traguardo del genere: non resta che aspettare il prossimo 29 maggio a tinte rosanero.