Elio Rossitto, docente a Scienze politiche, è accusato da una studentessa di aver chiesto prestazioni sessuali in cambio di buoni voti. Su "La Sicilia" la sua difesa: «non vedo quale possa essere lipotesi di reato essendo tra due persone maggiorenni»- Rossitto su "La Sicilia", gli studenti in assemblea
Quel professore «un po cretino, un po maschilista»
È un normale martedì quando improvvisamente prende vita un tam-tam online: a Catania un professore avrebbe garantito buoni voti in cambio di favori sessuali. Il “Fatto quotidiano”, giornale diretto da Antonio Padellaro, anticipa i contenuti di un servizio della trasmissione “Le Iene” nel quale sarebbe stato filmato un docente della facoltà di Scienze politiche che usciva da un hotel con una ragazza.
Quasi immediata è la risposta dell’Ateneo che – con una lettera indirizzata alla Procura della Repubblica – chiede al preside della Facoltà di «accertarsi dei fatti e riferire» e rende noto di non aver ricevuto notizia formale di una denuncia.
Giunta la sera, saranno stati in parecchi a tenere d’occhio la trasmissione in onda su Italia1 per conoscere i dettagli su una storia che si diffonde sempre più tra le aule universitarie, forum e blog. Tutti, però, rimangono delusi: del servizio non c’è traccia.
Per scoprire il nome del docente coinvolto e la sua versione dei fatti basta attendere l’uscita de “La Sicilia” di ieri. Elio Rossitto, professore di Economia delle università di Catania e Kore di Enna, rilascia un’intervista «all’amico di vecchia data» Tony Zermo, storica firma del quotidiano cittadino.
«Sono caduto in trappola come un cretino» è il titolo dell’intervista nella quale – sotto una grande foto dell’uomo e accanto alla cronaca della vicenda – viene data la versione del docente. Una giovane studentessa (Dominique, vent’anni, si apprende dalle agenzie successive) lo contatta per ricevere un aiuto nella sua materia e nella carriera universitaria. Viene preso un appuntamento in un bar dove la ragazza avrebbe fatto delle avances: «lei mi dice di non aver dormito la notte precedente, di essere stanchissima e di avere un grande desiderio… quelle cose che si dicono… Io da cretino le sono andato incontro e le ho detto “se vuoi ti porto in albergo”. E così abbiamo preso una stanza».
Solo a questo punto – secondo il racconto del prof. Rossitto – la situazione inizia a diventare strana: «la ragazza, che prima si era comportata normalmente, entrata nella stanza ha cominciato a fare discorsi strampalati, cosa ho in cambio, cosa non ho in cambio… cose del genere». Quattro minuti per capire che l’incontro non stava andando come previsto, poi l’uscita dall’hotel, lo scontro con la troupe de “Le Iene” e successiva fuga.
A proposito della mancata messa in onda del servizio si sono fatte mille ipotesi e congetture. Contattato l’ufficio stampa che si occupa del programma, arriva la risposta più semplice: la scaletta era già decisa e comunque il servizio è ancora in fase di montaggio. Post-produzione, non i «motivi non chiariti» dell’articolo de “La Sicilia”.
In tutta la vicenda, come viene descritta la studentessa? Secondo la cronaca del giornalista Zermo «potrebbe essere stata lei a far cadere Rossitto nel trappolone, fidando sul fatto che il docente è sensibile al fascino femminile». Ripetente e pure mala femmina?
Il Professore racconta di essere stato gabbato «un po’ da cretino, un po’ maschilista». Poi aggiunge: «non vedo quale possa essere l’ipotesi di reato essendo tra due persone maggiorenni».
Maggiore età o no, la denuncia alla fine è stata presentata e la Procura ha aperto un fascicolo. A questo si aggiunge la risposta ufficiale dell’Ateneo: «Alla luce delle notizie di cronaca e dalle dichiarazioni riportate dagli organi di stampa e, in particolare, dal quotidiano “La Sicilia” di oggi, l’amministrazione dell’Università di Catania ha provveduto ad avviare la contestazione degli addebiti nei confronti del prof. Elio Rossitto al quale sono stati concessi venti giorni di tempo perché rappresenti le sue deduzioni. Questo permetterà, subito dopo, di trasmettere la pratica al Consiglio Universitario Nazionale per i provvedimenti conseguenti».
Tempi duri per i professori «un po’ cretini, un po’ maschilisti».