In piazza Università è stato affisso come ogni anno il grandissimo manifesto con il programma completo delle celebrazioni agatine. Peccato che su quella parete ci sia un divieto di affissione. E che a mettere il manifesto sia stato proprio il Comune
«Quel manifesto per Sant’Agata è abusivo» Divieto di affissione, ma non per il Comune
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Un manifesto con il programma completo delle celebrazioni in onore di Sant’Agata in bella mostra in piazza Università, quasi sotto la proboscide dell’elefante. Nulla di strano, in questi giorni di vigilia della festa più importante per i catanesi. E non è nemmeno la prima volta che il cartellone viene appeso proprio in quel luogo. Peccato, però, che il manifesto sia attaccato in un muro nel quale è indicato il divieto di affissione. Se ne sono accorti i ragazzi di Quotidiano spontaneo, un micro canale su youtube, che hanno girato un breve video nel quale mostrano il manifesto – di dimensioni notevoli – sulla parete di una famosa libreria proprio difronte all’ingresso secondario del Comune.
Arresto e sanzione pecuniaria: questo è quanto prevede l‘articolo 663 del codice penale per chi «senza licenza dell’Autorità e senza osservarne le prescrizioni, in luogo pubblico aperto o esposto al pubblico, affigge scritti o disegni, o fa uso di mezzi luminosi o acustici per comunicazioni al pubblico, o comunque colloca iscrizioni o disegni». Peccato che a essere sanzionata dovrebbe essere la stessa autorità comunale. Basta un veloce zoom per scorgere sul manifesto il timbro del Comune.
La solerzia dei vigili che hanno multato gli artisti che avevano affisso i cartelli stradali antimafia stavolta sembra sopita. Magari smorzata dall’interesse per le celebrazioni agatine o placata proprio dall’impazienza per l’uscita della Santuzza. Forse sarebbe meglio se la multa prevista – 50mila delle vecchie lire – fosse investita in ceri per chiedere di sconfiggere un male dannoso per una pubblica amministrazione: l’incoerenza.