Quanti dirigenti generali esterni ci sono negli uffici della Regione siciliana?

Nei giorni scorsi il Governo regionale ha fatto ‘ruotare’ i dirigenti generali. E’ giusto? E’ sbagliato? Le opinioni sono contrastanti. C’è chi dice che il cambio di posto elimina le possibili ‘incrostazioni’. E c’è chi sostiene che, al contrario, la ‘rotazione’ provocherà comunque dei rallentamenti nell’azione amministrativa. In questa sede noi vogliamo sollevare un altro tema: il numero dei dirigenti generali esterni all’amministrazione che la legge consente al Governo di nominare.

La legge alla quale facciamo riferimento è il decreto Brunetta (dal nome dell’ex Ministro della Funzione pubblica,  Renato Brunetta). In base a questo decreto (che ha modificato l’articolo 19 del decreto legislativo 165 del 2001), che trova applicazione anche in Sicilia, il Governo regionale, nella nomina di dirigenti esterni all’amministrazione, non deve andare oltre il 10 per cento del totale dei nominati.

Nell’amministrazione regionale si contano 28 dirigenti generali. Dunque, il Governo regionale non può nominare più di 3 dirigenti generali esterni. E, in effetti, con incarico, ce ne sono tre: Patrizia Monterosso alla Segreteria generale della Presidenza della Regione; Romeo Palma all’Ufficio Legislativo e Legale; e Marco Lupo all’ex Agenzia acque e rifiuti.

Il problema è che di dirigenti generali eterni all’amministrazione regionale ce ne sono altri tre: Biagio Bossone, Gian Luca Galati e Ludovico Albert (che, come abbiamo scritto qualche giorno fa, avrebbe vinto ilo ricorso contro la Regione). Questi tre, anche se non guidano alcun dipartimento, stando a quanto ci risulta, sono sempre contrattualizzati dalla Regione. E quindi pagati dalla stessa Regione siciliana. Questo significa che l’amministrazione regionale, in questo momento, starebbe violando il decreto Brunetta.

Anche Tano Grasso, leader storico dell’antiracket in Sicilia, è stato nominato dirigente generale dal Governo. Sulla sua nomina pesano due problemi. Il primo è legato ai titoli, il secondo al fatto che il dipartimento che dovrebbe dirigere non c’è ancora e dovrebbe essere istituito con apposita legge regionale. In ogni caso – non sappiamo se scrivere è o sarebbe – ci potremmo trovare davanti a un quarto dirigente generale esterno all’amministrazione regionale sempre in violazione del decreto Brunetta.

Forse, visto che siamo Regione ‘Autonoma’, qualcuno ha deciso di tenere un comportamento diverso rispetto a tutte le altre Regioni italiane? Del resto, non sarebbe la prima volta che l’Autonomia siciliana verrebbe utilizzata non per cose serie, ma altre cose…

 

Blasco da Castiglione

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