I lavori di restauro sono iniziati. La Pupa del Capo tornerà all’antico splendore. Lo scorso 20 maggio il mosaico liberty, che faceva da insegna allo storico panificio Morello nel quartiere Capo, è stato staccato dal prospetto di palazzo Serenario. La nuova “casa” temporanea è il palazzo Ajutamicristo, sede della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo, dove la dea delle messi Demetra è stata affidata alle mani esperte dei restauratori. La situazione di degrado in cui versa l’edificio dello storico quartiere palermitano, dove la famiglia Morello aveva fino a qualche anno fa l’attività commerciale, non ha lasciato spazio a chi pensava fosse possibile un intervento in loco.
Insieme alla Soprintendenza si sono mossi la Fondazione Salvare Palermo, Ance, Social Influencer Palermo, Sicily by Car – Fondazione Tommaso Dragotto e Circolo nautico Roggero di Lauria, associazioni e privati che hanno organizzato e promosso una serrata campagna di raccolta fondi per raggiungere quota 8mila euro. La somma di denaro necessaria alla rimozione temporanea e alle prime fasi del restauro del mosaico è stata racimolata anche attraverso il crowdfunding online e accolta dalla città, che ha finanziato interamente il restauro di un bene comune, non senza polemiche nei confronti delle istituzioni, accusate di negligenza verso il patrimonio storico e culturale.
Il mosaico è stato creato e affisso nei primissimi anni del Novecento, presumibilmente tra il 1902 ed il 1908. «Rappresenta la più alta testimonianza palermitana di quella cultura modernista, diffusasi tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX, in Italia come Liberty e in Europa come Jugendstil o Art Nouveau – afferma Silvana Lo Giudice, della soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Palermo -. I pannelli sono di notevole interesse storico artistico, sono un bene a rischio dal momento che palazzo Serenario, di proprietà privata e nel cui pianoterra si trova la bottega, ha già subito diversi crolli – continua -. Pertanto sono urgenti la dismissione e lo spostamento temporaneo dei pannelli nei locali della Soprintendenza, dove anche durante l’intervento di restauro sarà possibile ammirarli fino a quando, restaurato l’intero palazzo, verranno ricollocati nella posizione originaria».
Tuttavia resta tra i cittadini la preoccupazione di non poter vedere l’auspicato ritorno di Demetra nel quartiere Capo. Le dichiarazioni dei proprietari dello stabile lasciano intendere che nell’immediato futuro, almeno, non è previsto alcun intervento di messa in sicurezza né di ristrutturazione del palazzo. «Adesso tocca alla politica rispondere con un forte contributo – dice Antonio Ferrante, responsabile Cultura del Pd siciliano -: Demetra appartiene a Palermo e al termine del restauro dovrà tornare al Capo. Lavoreremo come Pd in tutte le sedi istituzionali affinché Palazzo Serenario venga sottoposto a vincolo, applicando il Codice dei beni culturali e del paesaggio della Regione siciliana».
Gli agenti del commissariato di polizia di Librino hanno passato al setaccio i garage di…
I vigili del fuoco del distaccamento di Randazzo del comando provinciale di Catania sono intervenuti…
Agguato a colpi di casco contro un minorenne a Sciacca: l'aggressione è avvenuta nella zona…
Furto con spaccata nel bar delle Magnolie a Palermo. Il colpo nell'omonima via è stato messo…
La polizia di Catania ha beccato un pusher di 22 anni con addosso crack e…
Denunciato il titolare di denunciato il titolare di un’autofficina ad Aci Bonaccorsi, in provincia di…