Dopo la seduta di ieri alla Commissione Sanità approvato oggi un atto di indirizzo che si rivolge in maniera compatta al governo nazionale. Caronia: «Nel solo 2017 l'ospedale Giglio ha effettuato oltre settemila prestazioni di pronto soccorso e ambulatoriali di ostetricia e ginecologia»
Punto nascite Cefalù, Regione e Ars puntano alla deroga Sindaco: «Si deve tener conto delle esigenze del territorio»
E adesso Regione e Ars vanno compatti. La paventata chiusura del punto nascite di Cefalù mette d’accordo tutti: governo regionale e parlamento siciliano, maggioranza e opposizione. Dopo la seduta di ieri alla Commissione Sanità la richiesta di una nuova deroga al ministero della Salute diventa ufficiale. Ad annunciarlo è stato il sindaco della cittadina normanna Rosario Lapunzina, che ha preso parte ai lavori della Commissione insieme ai primi cittadini del distretto socio sanitario delle Madonie. «La Commissione sanità dell’Ars – ha affermato il primo cittadino – si determinerà con due risoluzioni che impegnano il governo regionale a mantenere il punto nascite e il centro hub quindi con emodinamica e unità coronarica 24 ore su 24 alla Fondazione Giglio di Cefalù. Abbiamo espresso alla Commissione forte preoccupazione per delle scelte che penalizzerebbero i cittadini delle Madonie e dei Nebrodi. Sul punto nascita il governo non può non tenere conto dell’orografia del territorio e delle carenze infrastrutturali sulla viabilità, della crescita dei parti in un anno del 30 percento e del livello di sicurezza sanitaria offerto alle partorienti dall’ospedale Giglio. Sulla cardiologia l’Istituto Giglio è il terzo ospedale della provincia di Palermo per prestazioni in urgenza nella rete dell’infarto (angioplastiche primarie) erogate e il decimo in Sicilia. Qui sono state salvate decine di vite umane».
Questa mattina, inoltre, alla VI Commissione è stato approvato un atto di indirizzo firmato da un gruppo di deputati di diversi gruppi, fra cui la presidente del Gruppo Misto Marianna Caronia. «La struttura ospedaliera di Cefalù – sottolinea Caronia – è indubbiamente un punto di riferimento per il territorio e lo è proprio con riferimento alla salute della donna e dei nascituri, come testimoniato dalle oltre settemila prestazioni di pronto soccorso e ambulatoriali di ostetricia e ginecologia realizzate nel solo anno 2017. Come anche sottolineato dal gruppo consiliare Cefalù Terzo Millennio e dalla consigliera Valeria Piazza, dopo la chiusura del punto nascite di Petralia quello di Cefalù è rimasto l’unico presidio, per altro attrezzato sotto tutti i punti di vista per garantire la salute e la sicurezza delle puerpere e dei neonati, a servire un territorio vastissimo e proprio la sua chiusura rappresenterebbe un rischio per la salute delle donne e dei bambini».
E anche il M5s regionale si mostra a sostegno della deroga. Un appoggio importante, visto che il Ministero della Salute – che dovrà prendere la decisione sul punto nascite – è retto dalla pentastellata Giulia Grillo. «Abbiamo dato anche noi il nostro assenso e ci impegneremo – afferma il deputato Salvatore Siragusa – Rimane per noi il fatto che ci si poteva pensare prima a chiedere la deroga, avremmo avuto maggiori possibilità di ottenerle. Da parte nostra ce la metteremo tutta, attivando anche i nostri canali»