Psicologo di base, in Sicilia si muove qualcosa. Ma le Asp di Palermo e Catania restano indietro

«Istituzione del servizio di psicologia delle cure primarie e della figura dello psicologo delle cure primarie»: in tre parole psicologo di base. La formula lunga è quella contenuta nella legge regionale 18 del 2023, che in Sicilia introduce questo servizio. Al momento, a livello nazionale non è stata ancora approvata una legge che disponga la creazione di questa figura per il Servizio sanitario, per cui alcune Regioni hanno provveduto autonomamente. Dopo l’approvazione della legge all’Assemblea regionale sicilianaè passata all’unanimità a ottobre 2023, con una copertura di 7,4 milioni di euro dal 2024 – si è dovuto però attendere più di un anno per il decreto attuativo. Lo strumento tecnico-legislativo, che permette a una legge di entrare in funzione, è arrivato a novembre 2024. Alle aziende sanitarie provinciali siciliane serviva questo passaggio per poter pubblicare sui loro siti i bandi per formare gli elenchi dei professionisti e delle professioniste: «Almeno due psicologi ogni 50mila abitanti», dice la legge regionale. Le Asp, però, non stanno andando tutte alla stessa velocità, anzi.

L’azienda sanitaria provinciale più celere nella pubblicazione del bando è stata quella di Siracusa: l’avviso è stato pubblicato il 5 febbraio, con scadenza il 6 marzo. «Un risultato che migliora la qualità dei nostri servizi rispetto a una domanda crescente di assistenza psicologica che richiedono i cittadini», scrive in una nota il direttore dell’Unità operativa di Cure primarie, Lorenzo Spina. Al secondo posto – forse un po’ a sorpresa, viste le recenti notizie a proposito delle migliaia di referti istologici in arretrato – c’è l’Asp di Trapani. «Diamo così attuazione a una innovativa disposizione regionale per far fronte con ancora maggior capillarità al disagio psicologico, con una particolare attenzione alle persone fragili e all’intervento precoce negli adolescenti», dice in una nota del 14 febbraio il direttore Ferdinando Croce.

Subito dietro c’è l’Asp di Caltanissetta, che ha pubblicato l’avviso il 25 febbraio, con scadenza il 26 marzo. A seguire l’azienda sanitaria provinciale di Agrigento: bando pubblicato l’11 marzo, deadline l’11 aprile. Poi l’Asp di Messina, che ha pubblicato l’avviso alcuni giorni fa, il 24 marzo; avviso che scadrà il 22 aprile. A ruota, il 25 marzo, ha pubblicato il suo bando l’azienda sanitaria provinciale di Enna. Ma qui finiscono le buone notizie. Sul sito dell’Asp di Ragusa l’avviso per la formazione degli elenchi non è stato ancora pubblicato. Contattato da MeridioNews, l’ufficio stampa dell’azienda sanitaria provinciale ragusana ha risposto che, al momento, non è al corrente delle tempistiche di pubblicazione del bando e che sta facendo dei passaggi con gli uffici preposti per saperne di più. Infine, l’Asp di Palermo e quella di Catania, che da sole assistono circa la metà delle persone che abitano in Sicilia.

L’azienda sanitaria provinciale di Catania «dovrebbe pubblicare il bando questa settimana», dice al nostro giornale l’ufficio stampa dell’ente. «L’azienda ha già fatto tutta la ricognizione ed è nella fase di implementazione delle disposizioni del decreto attuativo – continua – Come da legge regionale, ci saranno due psicologi ogni 50mila abitanti: visto che l’Asp di Catania assiste circa un milione di persone, parliamo di 40 professionisti». E poi c’è l’azienda sanitaria provinciale di Palermo, la più grande. Anche in questo caso, MeridioNews ha parlato con l’ufficio stampa dell’ente, che – dopo aver sentito i dirigenti medici che si stanno occupando della questione – ha risposto: «Mi è stato detto che nei prossimi giorni verrà pubblicato l’avviso per la formazione degli elenchi provinciali». Insomma, sembra che le cose stiano procedendo, al netto delle diverse velocità delle varie Asp. Quando il disegno di legge sul tema è stato approvato all’Ars, il presidente della commissione Sanità, Giuseppe Laccoto (Lega), ha parlato di «legge di civiltà, un provvedimento atteso e fortemente voluto in considerazione della crescente domanda di assistenza e supporto da parte dei cittadini». Ora l’augurio è che i tempi di quest’ultima fase siano anch’essi civili, così da assicurare a chi abita in Sicilia un servizio che in molti aspettano da anni.


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