Psicologia di un cantautore

Il progetto Davidormi nasce all’inizio del 2008 da un’idea, dalla chitarra e dalla voce di Davide Dormiente, modicano di nascita, romano d’adozione, psicologo per riflessione e cantautore per motivi di salute. Oggi il progetto vede, insieme a Davide, Valerio Di Croce (chitarre, cori), Lorenzo Semorile (chitarre, cori), Nicola De Amicis (basso/contrabbasso), Luca “Nesti” Benedetti (batteria/percussioni) e Aurora Rizza (violino). Radio Zammù lo ha intervistato nel corso del programma “Slash band” sulla musica emergente italiana.

Ciao Davide, sei pronto per questa chiacchierata con noi?

Sì. Sono a casa mia e per l’occasione ci siamo riuniti tutti i componenti della band per fare un po’ di casino, davanti ad un buon vino siciliano e al cioccolato di Modica. Non poteva mancare viste le mie origini.

Come hai appena anticipato tu, questo progetto musicale nasce come solista. Negli anni hai però deciso di allargare la band, vuoi parlarcene?

Il vero progetto nasce nel 2008, anche se in realtà già prima avevo scritto delle canzoni, durante gli anni universitari. Solo due anni fa ho deciso di fare sul serio, anche grazie alla mia fidanzata che mi regalò la chitarra per il mio compleanno. Fin da quel momento mi sono messo alla ricerca di altri musicisti per ri-arrangiare i miei pezzi. Fortunatamente, da un anno a questa parte, ho trovato dei musicisti validi con cui collaborare. Da questa simbiosi è nato il nostro primo lavoro, che poi non è altro che un lavoro acustico, sebbene suoniamo anche in chiave elettrica.

Siete insomma una grande famiglia?

Sì, lo siamo ed una cosa molto importante. È fondamentale per un gruppo, soprattutto se all’inizio come noi. Abbiamo l’abitudine di uscire insieme, di vedere i concerti insieme. L’affiatamento tra ogni componente del gruppo è il primo obiettivo da raggiungere. Per questo voglio ringraziare gli altri elementi i due chitarristi, il batterista, il bassista e la nostra violinista che per adesso è in Norvegia.

‘Preferisco regredire sotto le stelle’, è il titolo di questo vostro album. Ha un particolarità, qual è?

Tutti insieme abbiamo deciso di mettere interamente online tutto l’album. Tutte le tracce sono scaricabili dal 6 gennaio fino al 28 gennaio dal nostro myspace o dalla nostra pagina facebook, qualora la gente sia interessata. Su youtube sono presenti anche due video realizzati da miei amici a costo zero. Attraverso tutti questi canali cerchiamo di farci conoscere aldilà della nostra cerchia di amici e con il tempo ci stiamo riuscendo. Sono convinto dell’importanza di internet e dei canali che offre per tutti i gruppi che, come noi, devono farsi conoscere.

Prima di ricominciare con qualche domanda più seria, volevo chiederti del tuo accento romano. Come mai un siciliano di Modica come te, che dovrebbe essere un cultore del dialetto, ha una così forte cadenza romana?

Purtroppo è vero. Ormai vivo a Roma da otto anni e ho assunto un accento strano, ho mischiato il siciliano con il romano. Tuttora, però, gli altri componenti del gruppo, quasi esclusivamente romani, mi prendono in giro per i miei raddoppiamenti fonosintattici. Diciamo che il siciliano c’è, è rimasto, e ogniqualvolta scendo in Sicilia mi piace parlare interamente in dialetto, anche per non dimenticare le mie origini. Non potrei mai fare a meno della mia città, scendo spesso a Modica per ricaricarmi prima di tornare a Roma e ripartire con la musica.

Altra curiosità. Come mai uno studente di psicologia come te dovrebbe fare il cantante. Dove sta il legame secondo te?

Anch’io spesso mi sono chiesto perché una persona con i miei studi dovrebbe scegliere di intraprendere una carriera artistica. In realtà un legame c’è, sia la psicologia che la musica lavorano molto con le emozioni. Gli studi che ho compiuto mi hanno aiutato molto nella costruzione di un testo scritto, contribuendo alla definizione delle dinamiche emozionali di una canzone.

Possiamo definire la psicologia come una fonte di ispirazione, così come lo è stato sicuramente Italo Calvino, uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei.

Alcuni suoi scritti mi hanno molto colpito. Pur non essendo un profondo conoscitore dello scrittore, ho avviato il progetto Davidormi con l’idea di rendere questi racconti di Calvino attraverso le canzoni e, soprattutto, attraverso i videoclip.

Proprio l’intro del vostro demo si apre con un citazione di Italo Calvino e delle ‘Cosmicomiche’. A cosa è dovuta questa scelta?
Italo Calvino ed in particolare la sua opera racchiudono in sé l’idea di musica che vogliamo sviluppare. Egli ha dedicato numerose righe alla Luna e, tra i nostri progetti futuri, c’è proprio l’intenzione di dedicare un album al nostro satellite.


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