Protezione civile, finanziati interventi in 10 Comuni Per migliorare le vie di fuga in caso di emergenza

Migliorare il sistema regionale delle vie di fuga in caso di emergenza. E’ l’obiettivo per il quale il governo Musumeci ha approvato un Piano di interventi predisposto dalla Protezione civile regionale. Sono stati stanziati, infatti, ventisette milioni di euro per opere in dieci Comuni dell’Isola. Si tratta di progetti definiti sulla base delle istanze prodotte dai singoli territori che andranno a sanare punti di criticità rilevati in relazione all’esigenza di “rafforzare i presidi di prevenzione del rischio con finalità di protezione civile”. Gli interventi copriranno tutte le nove province, oltre all’ottimizzazione dell’accesso al Centro regionale della Protezione civile per la Sicilia orientale che si trova a San Giovanni La Punta.

«Prevenire – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – è sempre meglio che curare. Stiamo intervenendo perché siamo ben consci degli alti rischi che alcune aree del nostro territorio corrono, da quello vulcanologico a quello industriale, da quello degli incendi boschivi a quello sismico, a quello idrogeologico. E nell’ultimo anno e mezzo non è mancato nulla. Farsi trovare impreparati, in caso di catastrofi naturali o eventi calamitosi, sarebbe da incoscienti».

Gli interventi finanziati – in attuazione del Piano di azione e coesione – Asse prioritario 2 “Riduzione e gestione dei rischi ambientali” – riguardano i Comuni di: Siculiana in provincia di Agrigento (manutenzione straordinaria del ponte sul “Fosso delle Canne” strada provinciale 75 – Siculiana/Montallegro Km 1,375 – e messa in sicurezza del costone roccioso); Milena nel Nisseno (messa in sicurezza strada provinciale 152, Racalmuto-Milena. Realizzazione nuovo tratto stradale di m 600 in località Cozzo Tondo); Militello in Val di Catania (ripristino viabilità interrotta sulla strada provinciale 99 del Loddiero, dalla strada provinciale 28 fino al Territorio di Scordia e San Giovanni La Punta, in provincia di Catania (allargamento tratto di strada comunale “via Taormina” in corrispondenza dell’elisuperficie realizzata nell’ambito del Programma regionale di rete infrastrutture eliportuali); Troina nell’Ennese (sistemazione attraversamento del fiume Troina lungo la trazzera Troina-Cesarò con realizzazione di un ponte di seconda categoria); Caprileone in provincia di Messina (progetto per il collegamento allo svincolo autostradale alla strada statale 113); Valledolmo nel Palermitano (sistemazione e ampliamento della strada comunale esterna collegante la Provinciale 13 con la comunale Rinella); Ispica in provincia di Ragusa (completamento via di fuga sud); Ferla nel Siracusano (lavori di completamento della strada Grottalle, come via di fuga del centro abitato); Buseto Palizzolo in provincia di Trapani (manutenzione straordinaria della strada comunale via Marsala, interessata da un movimento franoso, messa in sicurezza e mitigazione rischio idrogeologico).

Il governo regionale ha approvato anche l’aggiornamento dei criteri per la definizione del Piano regionale delle vie di emergenza – fermi al 2011 – per aggiornare gli standard minimi di sicurezza che le vie di emergenza devono possedere in relazione al tipo di rischio cui il territorio è sottoposto. Il nuovo strumento indica come determinare un’opportuna rete di vie di emergenza adeguata ai diversi scenari di rischio presenti nel territorio. Tali vie dovranno garantire un rapido accesso ai mezzi di soccorso o al loro approvvigionamento, il veloce raggiungimento di svincoli autostradali o strade di collegamento, facilitare le forze di protezione civile eventualmente in campo (vigili del fuoco, forze dell’ordine, mezzi di pronto soccorso, squadre specialistiche di intervento), permettere alla popolazione di allontanarsi tempestivamente dai luoghi di crisi per raggiungere aree di attesa. Le linee-guida contenute nel Piano saranno ora trasmesse a tutte le amministrazioni unitamente alla scheda-tipo di proposizione dell’intervento che consentirà di individuare in dettaglio quelli di maggiore interesse e prioritari per un’utile programmazione.

Il Piano regionale non rimane statico ma, come spiega Calogero Foti, dirigente generale del dipartimento regionale di Protezione civile “è per sua stessa natura uno strumento dinamico in continua evoluzione e risponde, quindi, all’esigenza di migliorare e rafforzare il sistema complessivo della protezione civile nell’Isola».

(Fonte: presidenza della Regione siciliana)


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