Sono scesi in strada con striscioni e megafoni alcuni rappresentanti del liceo di Brancaccio e altri gruppi di lavoratori. Durante la mattinata si sono svolti gli incontri col prefetto De Miro
Proteste questa mattina davanti alla Prefettura I docenti del Danilo Dolci: «Mancano le aule»
Hanno sfilato questa mattina delegazioni di docenti del Liceo delle Scienze umane e linguistico Danilo Dolci di Brancaccio davanti alla Prefettura di Palermo, per chiedere un incontro a viso aperto con il prefetto Antonella De Miro, che a poco a poco ha ricevuto tutti. Domenico Di Fatta, preside dell’istituto, ha chiesto di «scongiurare lo spettro dei doppi turni, difficilmente gestibili e anti-didattici, per il bene dei ragazzi». Oltre alle difficoltà lavorative, il preside ha denunciato anche le precarie condizioni in cui versa l’edificio scolastico, un tempo appartenuto alla mafia: «Stiamo nel caos più illegale – dice il professore Luigi Barbieri, portavoce dei colleghi – la cronica insufficienza delle aule ha costretto quest’anno oltre 1400 alunni, distribuiti in 64 classi e quattro plessi, ad usufruire solo parzialmente dei laboratori».
A rivolgersi al prefetto De Miro anche altri gruppi di lavoratori dell’ospedale Cervello: «Vogliono toglierci l’articolo 4, la quattordicesima, la regolare retribuzione per i giorni di malattia» spiega Brigida Munafò, che aggiunge: «Ci stiamo ribellando perché questa situazione non può andare avanti, sfido chiunque ad continuare mentre non fanno che togliere qualcosa ai lavoratori». I rappresentanti di ogni gruppo sceso in strada per la protesta sono stati ricevuti, si saprà qualcosa tra quindici giorni, sulla base delle richieste avanzate dai manifestanti. «Non sono affatto ottimista – continua Munafò -, il Governo non si schiera dalla parte del lavoratore, anzi, ogni giorno salta fuori un nuovo ostacolo. Forse a questo punto ci può aiutare solo Dio».