«Hanno aumentato il pagamento per il suolo pubblico, hanno diminuito gli orari di lavoro, hanno proibito la musica e non regolamentano i parcheggi abusivi». Ieri i gestori dei locali del centro, membri catanesi della Federazione italiana pubblici esercizi e turismo, hanno protestato contro il sindaco etneo: tutti senza pantaloni e gonne in piazza Teatro Massimo. «Perché così ci ha ridotto con le sue decisioni» spiegano. Per il Comune, però, sono solo «strumentalizzazioni politiche». Guarda le foto
Protesta in mutande contro Stancanelli I titolari dei pub: «Ci ha dato solo tasse»
«Non ridete, resistete. Tanto sono cinque anni che resistiamo». Sono un centinaio, giovani per lo più, e tutti manifestano in mutande nella centralissima piazza Bellini, proprio davanti al teatro. Sono gestori e dipendenti dei locali notturni, uniti sotto la sigla Fipet – Federazione italiana pubblici esercizi e turismo – e protestano, con un po’ di goliardia, contro il sindaco Raffaele Stancanelli, nella storica piazza della movida cittadina. «Rappresentiamo duecento locali del centro storico e il sindaco da cinque anni lavora contro di noi – spiega il presidente del Fipet Roberto Tudisco – Ieri la goccia che ha fatto traboccare il vaso: non solo non rispondono alle nostre richieste di regolarizzare i parcheggi ma, in una riunione in assessorato, il dirigente comunale ci ha risposto che gli abusivi sono un fenomeno sociale. Noi invece non possiamo più fare musica, abbiamo ridotto i tavoli e continuano a tassarci», si sfoga.
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In piazza i manifestanti tengono un cartello che recita «grazie a Stancanelli siamo ridotti in mutande» e Tudisco elenca tutto quello che non va nei rapporti con il primo cittadino. «Non è una questione politica, sono problemi reali. Non ci sono parcheggi regolamentati, ci ha tolto un’ora e mezzo di lavoro fino al venerdì, non possiamo più fare musica, ha ridotto gli spazi per il suolo pubblico e aumentato la Tosap – spiega il presidente Fipet – Poi però approva il Pua, prevedendo discoteche e locali notturni alla Playa, mentre noi del centro storico siamo lasciati a noi stessi» conclude. Una risposta alle rivendicazioni dei lavoratori arriva però dall’amministrazione già nel pomeriggio, a manifestazione in corso. «Siamo di fronte a una becera strumentalizzazione elettorale, stiamo lavorando per conciliare le esigenze delle attività con quelle dei residenti», scrivono in una nota congiunta lassessore alle attività produttive Fabio Falco e quello alla Polizia municipale e al centro storico Santi Rando.
Ma se il presidente Fipet nega qualsiasi coinvolgimento a supporto di una qualunque lista alle prossime elezioni comunali, è un altro Tudisco, Aldo, titolare di uno dei più famosi pub di Catania, in piazza Santo Spirito, ad ammettere: «Speriamo che torni il sindaco della movida. Oltre ai posteggiatori subiamo anche i verbali della polizia municipale perché abbiamo piazzato le piante pochi centimetri oltre il limite, mentre in via Plebiscito gli abusivi fanno quello che vogliono», si sfoga il gestore, riferendosi, chiaramente, ad Enzo Bianco. E anche per Elena Malafarina, titolare di un pub in piazza Bellini, la situazione è ben diversa da quindici anni fa. «Le regole ci sono sempre state, ma non possiamo certo pagare un tecnico che misuri l’impatto ambientale degli strumenti musicali come richiesto dall’amministrazione. Che non organizza più nemmeno eventi in piazza. Quando c’è musica, si lavora tutti e bene» conclude.