Profondamente

Autore:Umberto Pelizzari

Editore: Mondadori
Seconda edizione: 2005
Pagine: 215

Prezzo: € 29,00

 

 

Citiamo dal sito ufficiale[1]: “Non è solo l’autobiografia dell’atleta Pelizzari, ma è anche una straordinaria riflessione sulla continua e insopprimibile esigenza dell’uomo di superare i limiti imposti dalla natura, di sperimentare nuove sensazioni, di immergersi sempre più in se stesso, alla ricerca di una libertà che non conosce barriere”.

Ci sembrava doveroso presentare questo favoloso testo con queste parole che, sinteticamente, spiegano la “mission” del testo. Il libro è l’autobiografia di Umberto Pelizzari. Si narrano le vicende del campione dall’infanzia, ove vigeva l’inaspettata “paura dell’acqua”, fino agli straordinari successi ottenuti nella maturità. Il racconto sembra un diario personale: non si tratta infatti solo delle imprese agonistiche che questo pioniere dell’apnea ha scelto di affrontare, ma si parla della vita, dei ricordi, degli affetti e delle perdite che Pelizzari ha vissuto come uomo. Lo straordinario racconto esistenziale di Pelizzari si interseca con altri racconti di vita “mitici”, come quella del grandissimo Mayol – pioniere dell’apnea, cultore dell’anima, preparatore di Pelizzari, morto suicida – o delle misteriose “donne del mare”, o ancora la storia di Stefania: un delfino restituito al mare, i maestri yoga che hanno insegnato al Campione i segreti della respirazione profonda…

Per quanto ci riguarda questo è il “libro rivelazione” dell’anno. L’autobiografia di Pelizzari reca con se un’anima tangibile. Lo stile è sciolto, il registro colloquiale, la forma semplice, il racconto della sua vita, costellata di avvenimenti importanti, sarebbe risultato noioso se non fosse stato descritto con questa notevole dose di “trasparenza”. Il racconto di un “colosso”, quale è Pellizzari per l’apnea, appare straordinariamente vicino a noi, la narrazione mantiene stilemi semplici, gli stessi termini usati dall’autore si attestano nell’italiano di uso medio; rileggendo queste parole sembra di avere dinnanzi la trascrizione di un racconto orale più che un testo scritto al fine di essere stampato. Se l’obiettivo prefisso era  “raggiungere tutti” con la poesia dell’apnea, possiamo affermare con certezza che questo pretenzioso fine è stato mirabilmente raggiunto.

Meravigliose ed emozionanti le immagini, numerosissime e di alta qualità. Geniale l’idea di porre all’inizio di ogni capitolo una poesia dedicata al mare. Lati negativi: gli ultimi due capitoli rompono la magia dell’”intima trascrizione” a cui abbiamo accennato in precedenza, si sente fortemente la differenza narrativa e stilistica tra le esperienze realmente vissute da Pelizzari e gli ultimi argomenti di contorno, ovvero “La storia dell’apnea” e “l’apnea al femminile”: il racconto si fa farraginoso e nozionistico.

In definitiva – imperdibile – per chi, come me, vuole innamorarsi del Grande Blu.

[1] http://www.umbertopelizzari.com/


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