La Corte d'Appello ha assolto gli otto imputati nel processo per la costruzione di quattro parcheggi in centro. Tra loro anche l'ex sindaco Umberto Scapagnini, recentemente scomparso. I giudici hanno confermato la sentenza di primo grado e accolto la richiesta dell'accusa. Restano i problemi urbanistici per Catania e i cittadini sperano che i progetti recentemente approvati dall'amministrazione non rimangano solo sulla carta
Processo parcheggi, tutti assolti in appello Ma traffico e mobilità restano nodi irrisolti
Tutti assolti, come già deciso in primo grado e come richiesto anche dall’accusa. La Corte d’Appello di Catania ha messo così la parola fine al processo sulla realizzazione dei parcheggi nel centro di Catania, iniziato nel 2007. Lo stesso procuratore generale Domenico Platania aveva chiesto l’assoluzione per gli otto imputati, tra cui l’ex sindaco Umberto Scapagnini, accusati a vario titolo di irregolarità nell’aggiudicazione degli appalti e di aver avvantaggiato gli imprenditori coinvolti con modifiche successive ai progetti inziali.
La sentenza della Corte d’Appello conferma quindi quanto deciso in primo grado. I cinque dipendenti comunali e i tre imprenditori imputati non hanno commesso reati. Oltre a Scapagnini, morto lo scorso 2 aprile, si tratta di Tuccio DUrso, ex direttore dellufficio speciale per lemergenza traffico, Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà, componenti della commissione di valutazione. Per loro l’accusa era di abuso d’ufficio, in concorso con gli imprenditori Francesco Domenico Costanzo, Sebastiano Costanzo ed Ennio Virlinzi, legali rappresentanti dei quattro parcheggi oggetto del procedimento: piazza Verga, via Asiago, piazza Europa e piazza Lupo. Ma due perizie tecniche volute dai giudici, sia in primo grado che in appello, hanno escluso un operato illecito degli imputati.
Nell’ultimo mese i temi legati all’urbanistica e ai trasporti sono stati al centro della cronaca cittadina. L’Amministrazione guidata da Stancanelli, quasi alla fine del suo mandato, è riuscita a far approvare il Pua, il mega progetto che cambierà l’aspetto della playa e che ha scatenato molte critiche, e il piano generale del traffico urbano, che va ad aggiungersi al lancio ufficiale del Bus rapido, in funzione tra il parcheggio scambiatore Due Obelischi e il centro. Si torna a parlare dunque di «cambiamento strutturale della mobilità in città, fondata cioè sul principio che non bisogna garantire la mobilità delle auto ma delle persone per muoversi in città», secondo le parole dell’assessore Santi Cascone. Eppure quasi tutti parcheggi scambiatori che il piano prevede di riattivare sono ancora chiusi. E arriva oggi la sentenza per quelli del centro, sette anni dopo il primo sequestro da parte della magistratura, undici anni dopo la loro progettazione. Furono pensati infatti nel 2002 da Umberto Scapagnini, allora primo cittadino del capoluogo etneo e nominato commissario straordinario per il traffico e l’emergenza sismica da Silvio Berlusconi.
Allora, come ora, infatti la mobilità a Catania era considerata un’emergenza e la costruzione di nove parcheggi all’interno della città, magari da collegare a quelli periferici, era stata individuata come la soluzione al problema. Lo scorso autunno Lorenza Virlinzi aveva annunciato l’apertura della parte superficiale del parcheggio di piazza Europa per il mese di marzo, ma c’è stato un rinvio ad aprile. Degli altri progetti in piazza Verga, via Asiago e piazza Lupo, bloccati dalla magistratura, non c’è traccia. Dei restanti quattro rimangono solo le intenzioni di dieci anni fa.
Ecco perché, ad esempio, all’indomani dell’approvazione del piano generale del traffico urbano, l’associazione Salvacicilisti si è detta soddisfatta, ma si è affrettata a precisare: «Cè ancora tanto da discutere e bisogna vedere se i progetti previsti resteranno solo sulla carta».