Un importante passo avanti per la costituzione della Case Comunità in Sicilia è rappresentato dall’introduzione dei tavoli tecnici interistituzionali per l’integrazione socio-sanitaria a Corleone e Bagheria. Proprio nei giorni scorsi, l’assessore alle Politiche Socio-Sanitarie del Comune di Bagheria, Emanuele Tornatore, ha annunciato che l’istituzione del tavolo sarà inserita all’ordine del giorno della prossima Conferenza dei […]
Procede l’Iter per la costituzione delle Case di Comunità nel Palermitano. Istituiti tavoli tecnici
Un importante passo avanti per la costituzione della Case Comunità in Sicilia è rappresentato dall’introduzione dei tavoli tecnici interistituzionali per l’integrazione socio-sanitaria a Corleone e Bagheria. Proprio nei giorni scorsi, l’assessore alle Politiche Socio-Sanitarie del Comune di Bagheria, Emanuele Tornatore, ha annunciato che l’istituzione del tavolo sarà inserita all’ordine del giorno della prossima Conferenza dei Comuni, con l’obiettivo, condiviso da tutti i partecipanti, di «rafforzare il lavoro di rete tra sanità e servizi sociali, superando la frammentazione e garantendo una presa in carico integrata e personalizzata dei cittadini».
La decisione è stata condivisa nell’ambito di una Conferenza dei Servizi tenutasi nei giorni scorsi e dedicata al tema PNRR e DM/77: Attività in integrazione socio-sanitaria per il funzionamento dei servizi territoriali. Alla presenza dei rappresentanti dei Comuni del Distretto (Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia, Ficarazzi e Santa Flavia) e dei vertici sanitari dell’Asp è stato avviato un confronto costruttivo sulla riorganizzazione dell’assistenza territoriale, con particolare riferimento a Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali. All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, il direttore sanitario dell’Asp di Palermo, Antonino Levita e il direttore del distretto 39, Gianfranco Licciardi.
«A Bagheria sorgeranno due strutture: la Casa della Comunità, che prenderà in carico tutte le persone che avranno le dimissioni protette per evitare le lunghe ospedalizzazioni, come avviene ad esempio con i pazienti che soffrono di patologie croniche – chiarisce l’assessore Emanuele Tornatore – In questo modo si interviene anche su quei soggetti che non possono stare a stare a casa, perché hanno bisogno di essere seguite ma non hanno una rete parentale di sostegno. Per un periodo, dunque, sarà possibile curarsi all’interno della Casa della Comunità. Invece la Casa della Salute è una struttura che mette insieme il PTE, la guardia medica, il poliambulatorio, i servizi amministrativi e che avrò dei posti letto temporanei».
Relativamente alla Casa della Comunità i tempi sono molto stringenti, perché sono legati ai fondi Pnrr che devono essere spesi entro il 2026. La Casa della Salute, invece, è un bene sequestrato alla mafia che è stato acquistato dall’Asp di Palermo, la quale si sta occupando anche della ristrutturazione dell’immobile. Ovviamente l’azienda sanitaria palermitana dovrà reperire anche il personale medico e infermieristico da impiegare nelle due strutture bagheresi, nonostante la carenza di medici e infermieri. Questione che l’Asp – secondo quanto riferito alle politiche sociali- sta già affrontando.
«La Casa della Comunità sarà utile per evitare le lunghe ospedalizzazioni nel caso, ad esempio, di un post-intervento oppure per il trattamento di patologie croniche, cardiache o diabetiche – precisa ancora l’assessore alle politiche sociali del comune di Bagheria -. È possibile in questo caso appoggiarsi ad una struttura intermedia tra la propria casa e l’ospedale. Inoltre, sto coinvolgendo le associazioni del terzo settore, che ci potranno aiutare ad intercettare quelle situazioni in cui possiamo intervenire, ma che non sempre vengono fuori. Il nostro è un bacino di utenza molto importante, per cui la nascita di due strutture a Bagheria, chiaramente per me è un motivo d’orgoglio».