Problema ai server, caos nei tribunali di mezza Sicilia Processo telematico civile bloccato da cinque giorni

Un malfunzionamento di un apparato di archiviazione installato nella sala server interdistrettuale di Messina ha messo in ginocchio i tribunali di Messina, Palermo, Caltanissetta, Reggio Calabria e Catanzaro. Il cosiddetto processo telematico civile, che dà la possibilità ai magistrati, agli avvocati e alle cancellerie di inviare e depositare comunicazioni in via telematica e ricevere relativi avvisi di ricezione è bloccato già da cinque giorni. Con numerosi problemi a tutto l’apparato giudiziario. 

Non solo i legali ne stanno risentendo. Anche i magistrati e i dipendenti delle cancellerie si ritrovano da lunedì con le mani legate. Non è possibile l’accesso all’archivio telematico e, come si legge in una circolare diramata ieri dal ministero della Giustizia, «attualmente sono in corso le operazioni di recupero dei dati che, per la criticità e imprevedibilità dell’evento, comportano il compimento di lunghe operazioni di verifica ed una durata allo stato non prevedibile. Taluni sistemi sono già stati riavviati ma è comunque auspicabile non inviare comunicazioni e notificazioni di cancelleria fino a nuova disposizione». Se il problema al settore penale è rientrato oggi, quello al civile è ancora in corso di risoluzione.

«Stamattina dovevo depositare un atto – spiega l’avvocato civilista Salvatore Cuscinà – sono dovuto andare dal presidente del Tribunale, Antonino Todaro, per fare istanza e chiederne il deposito cartaceo. Come me in questi giorni lo hanno dovuto fare tanti altri colleghi. Si tratta di un procedimento che quando il sistema funziona faccio direttamente dal mio studio». Per evitare che centinaia di avvocati si ritrovassero a fare la fila davanti la porta di Todaro, oggi Vincenzo Ciraolo, presidente dell’ordine degli avvocati di Messina ha chiesto «l’autorizzazione al deposito cartaceo fino a quando non saranno definitivamente risolti i problemi di funzionamento del sistema, e di autorizzare la remissione in termini (cioè in questo caso la possibilità di andare oltre i termini stabiliti per il deposito di un atto ndr) in tutti i casi nei quali il deposito telematico non sia completato, o perfezionato, per fatto non imputabile ai difensori».

Il presidente Todaro ha autorizzato «il deposito con modalità cartacea, dei documenti e degli atti di parte in scadenza nella giornata del deposito stesso», inoltre «raccomanda ai giudici delle sezioni civili di valutare la possibilità di autorizzare il deposito cartaceo degli atti processuali e dei documenti, nonché di tenere conto dell’interruzione del sistema in sede di esame delle eventuali istanze di remissione in termini nei casi in cui il deposito telematico non si sia completato o perfezionato».

A non subire danni sono stati i messaggi di posta elettronica certificata. In attesa che il problema sia definitivamente risolto, il ministero invita tutti gli attori interessati dal problema a «non inviare comunicazioni e notificazioni di cancelleria fino a nuova disposizione».


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