Si tratta di Vincenzo Guerci, metalmeccanico di 66 anni. Mercoledì altri due operai che lavoravano nel polo petrolchimico sono morti cadendo in un pozzetto. L'Eni ha annunciato la sospensione della ditta di cui erano dipendenti. Ma i sindacati non ci stanno: «Vittime e azienda già condannati»
Priolo, muore schiacciato da un cancello Era capo officina dell’azienda Coemi
È morto schiacciato dal cancello che stava revisionando. È successo stamattina dopo le 12 a Priolo, nell’officina esterna dell’azienda Coemi. Si tratta del terzo operaio deceduto sul lavoro nella cittadina del Siracusano negli ultimi giorni. La vittima è Vincenzo Guerci, 66 anni, capo officina.
Le sue condizioni sono apparse subito gravi. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso che ha prelevato l’uomo sulla ex strada statale 114, trasferendolo all’ospedale Cannizzaro di Catania. Ma non c’è stato nulla da fare. La Coemi, azienda del gruppo Prestigiacomo, si occupa di installazione e manutenzione di impianti elettrici e di strumentazione per aziende chimiche, petrolchimiche, farmaceutiche, manifatturiere soprattutto della zona industriale siracusana.
Mercoledì sono morti altri due operai al polo petrolchimico di Priolo. Salvatore Pizzolo, 37 anni, e Michele Assente, 33 anni – di Augusta e Melilli – stavano svolgendo dei lavori di manutenzione quando sarebbero caduti in un pozzetto. Oggi il gruppo Eni ha sospeso la ditta Xifonia da qualsiasi attività all’interno dell’area Versalis, dove è avvenuto l’incidente di due giorni fa. Decisione resa nota dai sindacati che l’hanno definita «intollerabile e inaccettabile». Secondo i tre segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, Gesualdo Getulio, Sebastiano Catinella e Marco Faranda «colpisce dodici lavoratori, colleghi dei due operai morti. Sospendere da qualsiasi attività l’appalto con Xifonia – affermano – pur in attesa degli esiti dell’inchiesta giudiziaria su quanto avvenuto, equivale ad una lugubre beffa; sembra quasi che le due vittime e la loro azienda siano già stati condannati da Eni».