Primarie Pd, Sicilia protagonista nella vittoria di Schlein. Barbagallo: «Ora si pensi a fare opposizione a Schifani»

Che la Sicilia potesse addirittura essere determinante alle primarie del Pd è un dato oltre le migliori aspettative di molti. Soprattutto all’interno dello stesso Partito democratico. E invece il suo andare contro tendenza rispetto al resto delle regioni del Sud e agli esiti del voto dei circoli del partito – che aveva visto Stefano Bonaccini trionfare con il 42,2 per cento dei consensi contro il 36,9 di Elly Schlein – è stato fondamentale per la vittoria della deputata nazionale, neo segretaria dei dem.

«Il risultato della Sicilia è stato straordinario anzitutto come partecipazione e numero di votanti – dice a MeridioNews il segretario regionale del partito, Anthony Barbagallo – In Sicilia è un voto che spinge verso il rinnovamento, la freschezza, una nuova classe dirigente. È stata una grande festa di democrazia per cui devo ringraziare anzitutto i militanti e i simpatizzanti che hanno reso possibile ciò organizzando sedi, gazebo, anche in posti con un clima particolarmente rigido come Bronte, Randazzo, Linguaglossa o le Madonie. E l’altro ringraziamento va a Enrico Letta che ieri sera ha chiuso il suo mandato e che ha fatto il massimo con un partito ereditato in un momento difficile, dopo le dimissioni di Zingaretti».

Adesso il Pd dovrà giocoforza interrogarsi sul suo rilancio, anzitutto a livello di immagine e di target: con i giovani a cui si è rivolta la stessa Schlein di cui però è risaltata la scarsa presenza ai seggi. «I gazebo con più presenze sono stati quelli nelle zone più popolari delle città – continua Barbagallo – Bisogna però dire che avere reso complicato, complicatissimo, il voto online quando il congresso non era ancora entrato nel vivo non ha messo i giovani nelle condizioni di votare. In Sicilia ci siamo battuti tanto per il voto online, che stimola le nuove generazioni, a partire dai sedicenni. Adesso però è il momento di continuare a lavorare rimboccandoci le maniche per l’opposizione al governo Schifani».

Archiviata la parentesi elettorale, infatti, toccherà ricompattarsi come partito. A cui i risultati delle primarie hanno giocoforza dato importanti indicazioni anche a livello interno, con Barbagallo che in questo caso incassa il successo della candidata da lui sostenuta insieme all’ex vicesegretario nazionale Peppe Provenzano e all’ex deputato alla Camera Erasmo Palazzotto; mentre con Bonaccini si erano schierati gli orfiniani dell’ex segretario regionale Fausto Raciti, l’ex capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo – che fa parte di AreaDem – e un manipolo di deputati regionali, tra cui Nello Dipasquale.

Buona è anche la prova di Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia, che controtendenza ha sostenuto al primo turno – quello in cui votano solo i circoli – la candidatura di Gianni Cuperlo, che in particolare a Palermo ha incassato un buon risultato nel suo 15 per cento totale di preferenze. Una percentuale che, uscito di scena il candidato di riferimento, potrebbe essere stata decisiva per lo sprint finale nella corsa a due.

 


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